CASERTA, GIUSTIZIA FAI DA TE: INTERROGATO IMPRENDITORE CHE SPARO' A ESTORSORE
Data: Mercoledì, 18 agosto @ 11:01:25 CEST
Argomento: Cronaca




CASERTA, 18 AGOSTO 2010 - Le continue richieste estorsive lo avevano talmente esasperato tant’è che, dopo l’ennesima «bussata» per il pizzo, ha deciso di indossare i panni del giustiziere e risolvere così la questione personalmente. E’ un imprenditore incensurato e con un regolare porto d’arma l’autore della sparatoria di sabato a San Marcellino, durante la quale è stato ferito un ragazzo di 22 anni, Maurizio Zammariello, personaggio ritenuto dagli investigatori vicino al clan Schiavone dei «Casalesi». L’imprenditore, Antonio Mosca, 43 anni, titolare di un’impresa edile con appalti anche fuori dalla Campania (lavora nei pressi di Pesaro Urbino ma è originario di San Marcellino) è stato arrestato domenica mattina, intorno alle sei e mezzo, mentre si trovava nei pressi della casa dei suoceri, a bordo della sua Audi A6, in possesso ancora della pistola con la quale aveva sparato quindici colpi contro Zammariello. Interrogato dai carabinieri del reparto territoriale normanno, agli ordini del colonnello Francesco Marra, ha spiegato che era esausto delle continue richieste estorsive di Zammariello scegliendo la strada della giustizia fai-da-te. In un primo momento, si era pensato che Maurizio Zamariello, fosse stato vittima di un agguato di camorra da parte di due sicari di un clan rivale che viaggiavano a bordo di una moto. Anche le testimonianze avevano fatto dirigere le indagini su questa pista. A ferirlo gravemente, invece, è stato Mosca il quale, durante una sagra paesana e gli ha sparato contro, alla presenza di numerose persone, undici colpi di pistola, ferendolo in modo grave all'addome ed alle gambe. L'imprenditore è stato arrestato con l'accusa di tentato omicidio e condotto al carcere di Santa Maria Capua Vetere mentre Zammariello, denunciato alla Procura antimafia di Napoli, è ancora ricoverato in prognosi riservata nell'ospedale Moscati di Aversa dove è piantonato peri il reato di estorsione aggravata. C’è da aggiungere che alcuni mesi fa furono esplosi alcuni colpi di pistola contro l’abitazione di alcuni familiari di Mosca ma l’imprenditore, sentito dai carabinieri, non avrebbe accennato ad alcuna richiesta estorsiva in atto. Una conferma che, si prevede, dovrà essere confermata nel processo che si andrà ad aprire.





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