CHIUSURA BASE AMERICANA NAPOLI: DA U.S.A. SI PARLA DI FANTASIA DELLA CNN
Data: Mercoledì, 12 maggio @ 09:09:30 CEST
Argomento: Difesa




NAPOLI, 11 MAGGIO 2010 - Nella guerra agli sprechi del Pentagono ci sono 40 bersagli: i generali e gli ammiragli delle basi militari in Europa. "Tutto è sul tavolo. Sono pronto a valutare ogni opzione", ha detto alla Cnn il ministro della Difesa Robert Gates, e la rete di Atlanta ha ipotizzato, tra le ipotesi di tagli, la chiusura delle basi di Napoli e di Stoccarda. L'allusione a Napoli dell'anchor John King, rimbalzata su tv e siti web, ha mobilitato la classe politica e la società civile partenopea. Immediata la smentita del Dipartimento della Difesa: non si parla di chiusura di Capodichino. "Non è in corso nessuna discussione riguardante la base di Napoli", ha indicato una nota del Ministero della Difesa diffuso dal comando della US Navy a Napoli. E anche a Washington la portavoce del Pentagono tenente colonnello Almarah Belk ha detto che l'ipotesi della chiusura di Capodichino, a cui fanno capo 3.500 uomini e che negli ultimi cinque anni ha assorbito da Londra il Comando della Marina Militare Americana in Europa e il comando della VI Flotta da Gaeta, è "una congettura di King", l'anchor della Cnn che aveva intervistato Gates. Sono giorni che il capo del Pentagono batte sulla necessità di sottoporre l'elefantiaca burocrazia militare Usa a una radicale cura dimagrante per evitare, in tempi di crisi, lo spettro di un'America "stato guarnigione, forte militarmente ma economicamente stagnante e strategicamente insolvente". Evocando la frugalità di Dwight Eisenhower, un suo predecessore e poi presidente degli Stati Uniti, Gates ha osservato alla Cnn che "dopo l'11 settembre la disciplina fiscale del Pentagono è andata a quel paese e la burocrazia è cresciuta a dismisura. Ci potrebbero essere molti bersagli". Lo scorso fine settimana in un discorso alla Eisenhower Presidential Library di Abilene in Kansas in occasione del 65esimo anniversario della Vittoria Alleata in Europa, il ministro della Difesa aveva battuto sullo stesso tasto. Affermando che il Pentagono "continua a mantenere una gerarchia ai vertici che riflette di più la sovrastruttura dei quartier generali del ventesimo secolo che le realtà del ventunesimo secolo" Gates aveva osservato che "due decenni dopo la decisione di tagliare drasticamente le truppe Usa in Europa, le nostre forze armate hanno oltre 40 generali, ammiragli o le equivalenti civili basati in quel Continente. E tuttavia ce la prendiamo con i nostri alleati sulle ridondanze dei quartier generali Nato". Secondo Gates "consolidare strutture è sempre una buona idea, ma ci sono sfide politiche enormi legate a decisioni del genere". Premesso che questo esercizio "rientra nella pianificazione a lungo termine", il capo del Pentagono ha detto di essere consapevole che, nel momento in cui scende in campo contro burocrazia e sprechi "ogni comandante di base penserà che sto pensando a lui. Non sono necessariamente un bersaglio, ma noi abbiamo il dovere di ipotizzare tutto". "Ipotizzare tutto, avere tutto sul tavolo", rientra nel processo di "prudente pianificazione" attraverso cui il Pentagono arriva alle sue decisionì, ha spiegato a Washington la portavoce Belk: "Questo non vale solo per le basi, ma anche per le misure che riguardano il personale e i sistemi di arma", altri tre fronti su cui lo stesso Gates ha detto che intende agire con determinazione per combattere gli sprechi.





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