Proposta dell'operaio che è un sindacalista della Fim Cisl
POMIGLIANO D'ARCO (Napoli), 25 APRILE 2010 - Gesto di solidarietà di un cassintegrato della Fiat di Pomigliano d'Arco, Gerardo Giannone, che in una lettera inviata al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, chiede di intervenire, non per sé o per i suoi colleghi dello stabilimento torinese, ma per far ottenere la cassa integrazione a 147 operai di un call center di Casalnuovo, vicino a Napoli. L' atto di solidarietà, Giannone lo spiega nella lettera inviata anche al ministro Claudio Scajola ed al governatore della Campania, Stefano Caldoro, in cui sottolinea che 147 operai del call center della Omnia Conversa sono dall'ottobre del 2009 senza stipendio e senza ammortizzatori sociali. "Se noi operai della Fiat di Pomigliano d'Arco - scrive Giannone - siamo messi non bene, figurarsi chi in questi giorni attende che una commissione si riunisca per ottenere la cassa integrazione. Oggi è il 25 aprile - aggiunge Giannone - come lei ha sempre sostenuto giorno della riunificazione dell'Italia. In virtù di ciò le chiedo come operaio cassintegrato dell'azienda più importante d'Italia, che quando si muove fa rumore, e la cui classe operaia trova sempre spazio mediatico e risposte alle sue richieste, di intervenire per accelerare un percorso che oggi vede uomini e donne della nostra patria patire fame e disperazione". Giannone, inoltre, chiede a Napolitano di essere il garante dei diritti di tutti i lavoratori delle aziende d'Italia che non trovano risposte: "Il senso di solidarietà che lei sempre invoca per l'unità degli italiani - conclude - oggi vede in lei il più alto rappresentante. Fra pochi giorni celebreremo anche il 1 maggio e queste due giornate potrebbero assumere una valenza doppia se chi aspetta questi ammortizzatori può avere qualche risposta certa".