CASERTA, ESTORSIONE E CAMORRA: NUOVO MAXI SEQUESTRO DA 1,5 MLN DI EURO
Data: Lunedì, 15 marzo @ 10:19:07 CET
Argomento: Cronaca




CASERTA, 14 MARZO 2010 - Un'ordinanza di sequestro emessa dal Gip di Napoli è stata eseguita dai carabinieri oggi, colpendo il patrimonio dell'ex contabile di una ditta di materiale elettrico, la Elettrocampania. A Graziano Angelo Di Gianni, già agli arresti dallo scorso giugno, (aveva rubato soldi e tentato di estorcerne al direttore dell'azienda) sono stati sequestrati beni del valore complessivo di 1,5 milioni di euro. Si tratta di un nuovo sequestro, nell'ambito di una indagine sul clan Mazzara, operativo nel Casertano: il capo, Nicola Mazzara, è stato arrestato nei mesi scorsi. L'indagine aveva avuto inizio dopo la denuncia di un ex dipendente della Elettrocampania (la cui sede è a San Marco Evangelista), che aveva rilevato un ammanco di 2.500.000 euro: circostanza attribuibile, appunto, a Di Gianni, all'epoca contabile dell'azienda. Quest'ultimo, di fronte all'accusa, aveva minacciato l'ex direttore dell'ufficio crediti che lo avrebbe coinvolto nella faccenda, se non gli avesse consegnato 400.000 euro. Per evitare il pagamento, la vittima della estorsione si era rivolta al boss Nicola Mazzara, tramite un amico del capo clan, Federico Oliva: finendo col subire anche le pretese della camorra. I due infatti, invece di aiutarlo, lo avevano costretto a pagare 700.000 euro in denaro ed assegni. I carabinieri del nucleo investigativo di Napoli, coadiuvati nella fase esecutiva da militari di Milano, hanno dato esecuzione oggi ad un decreto di sequestro emesso dal gip di Napoli a carico di Di Gianni, 32 anni, di Capua (Caserta). All'uomo sono stati sequestrati un conto corrente bancario ed un deposito amministrato in un istituto di credito di San Nicola la Strada, 3 polizze assicurative accese con una società di Milano ed un'auto di lusso, una Audi Q5. Nel corso delle indagini, il 18 giugno 2009, erano stati sottoposti a fermo Nicola Mazzara, 54 anni, residente a Cesa e ritenuto capo dell'omonimo clan camorristico, e Federico Oliva, 37 anni, residente ad Aversa: i due rispondevano di estorsione aggravata dal metodo mafioso e di violazione alla legge sulle armi. In questa occasione fu arrestato anche Di Gianni, 32 anni, residente a Capua, accusato di appropriazione indebita e, come gli altri, di estorsione aggravata dal metodo mafioso. Nei mesi scorsi, Di Gianni aveva già subito un primo sequestro di beni per 5 milioni di euro; il 23 giugno gli erano stati sequestrati inoltre una casa e un appezzamento di terreno per il valore di 1 milione di euro; il 21 luglio a Nicola Mazzara erano stati sequestrati beni per 3 milioni di euro.





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