SI BECCA 600 MILA EURO DI PRESTITO E POI SI INCATENA CONTRO ASTA GIUDIZIARIA
Data: Giovedì, 04 febbraio @ 20:10:34 CET
Argomento: Giudiziaria




CASERTA, 4 FEBBRAIO 2010 - Ha ricevuto un prestito (non ancora erogato in quanto è in corso l'iter di formalizzazione della pratca) di 600 mila euro attraverso il Commissariato nazionale anti-racket per fare fronte ai debiti ma, nonostante ciò, si lamenta del giudice che gli vuole vendere i beni all'asta. Protagonista è Roberto Battaglia, imprenditore zootecnico che per anni ha gestito una agenzia di viaggi di Caserta poi chiusa miseramente. Saranno vendute all' asta il 9 febbraio, infatti, l'azienda agricola e le abitazioni di Roberto Battaglia e dei suoi familiari. L' imprenditore casertano denunciò nel 2008 usurai ed estortori facendo arrestare alcuni personaggi. Ieri il giudice dell' esecuzione del Tribunale di S.Maria Capua Vetere ha rigettato l' istanza dei legali dell' imprenditore che chiedevano una dilazione di 3-4 mesi della vendita dei beni in attesa dell' erogazione di un mutuo di 600 mila euro deliberato in favore di Battaglia dal Commissariato nazionale anti-racket. Battaglia ha rivolto un appello al ministro degli Interni Roberto Maroni,al premier Silvio Berlusconi ("un imprenditore come me") ed alla presidente di Confindustria Emma Marcegaglia per bloccare la procedura di vendita. Il perito del Tribunale ha stimato in 350 mila euro il valore dell' azienda agricola, che produce latte e carne ed ha 30 dipendenti, contro la valutazione di 1 milione e 200 mila euro del perito di parte. "Il modello Caserta sta funzionando benissimo contro la criminalità - afferma Battaglia - ma i giudici continuano a non tutelare in alcun modo gli imprenditori che denunciano, e l' accordo quadro tra Confindustria e le banche è totalmente disatteso nonostante le raccomandazioni del governo". Tra i creditori dell' imprenditore vi sono quattro istituti di credito nazionali. Un quinto ha accettato una moratoria, aderendo all' accordo quadro con Confindustria. Il 22 aprile 2008 nell' azienda agricola di Battaglia fu arrestato in flagranza, con una tangente di 200 mila euro, Luigi Schiavone,. Con lui fu arrestato un complice. Le indagini portarono all' arresto di altri tre persone. Nei giorni scorsi Battaglia ha denunciato di essere stato avvicinato da un emissario della criminalità organizzata che gli ha chiesto del denaro offrendosi di bloccare la procedura di vendita all' asta dei suoi beni. Associazioni e sindacati insieme per la legalità e lo sviluppo “Mò Basta!”. Tutti insieme con Roberto Battaglia “Mò Basta!”, il sodalizio che raggruppa associazioni, sindacati, Agrorinasce e la Camera di Commercio di Caserta impegnato nella lotta per la legalità e lo sviluppo in provincia di Caserta, è vicino alla causa di Roberto Battaglia, imprenditore anti-racket di Caiazzo.

Associazione Mo basta vicino a Battaglia

Roberto Battaglia si e' incatenato per protesta davanti alla Prefettura di Caserta. Una storia che ha dell’incredibile quella di Roberto Battaglia: nel 2008 fece arrestare cinque esponenti del clan dei Casalesi con la propria denuncia per le azioni oppressive del clan nei confronti dell’azienda, la banca gli toglie tutti i fidi e chiede il pignoramento di tutti i beni aziendali. Lo Stato da una parte riconosce all’imprenditore Battaglia lo status di vittima della criminalità e gli concede un mutuo di 600.000,00 euro e dall’altro, attraverso l’azione del giudice dell'esecuzione del Tribunale di S.Maria Capua Vetere, non sospende l’azione di pignoramento ed anzi mette all'asta l'azienda agricola e tutte le abitazioni di Battaglia date in garanzia. L’Associazione Mò Basta, per voce del Presidente dott. Francesco Marzano, delegato di Confindustria, e del consigliere Antonio Marulli, presidente di Confagricoltura Caserta – di cui Roberto Battaglia è associato con la sua impresa - , esprime la massima solidarietà all’imprenditore Battaglia, e si appella alle istituzioni, a cominciare dal Tribunale di S. Maria CV, ed alla banca creditrice, di sospendere l’asta, ed in subordine di valutare l’operato di quanti si sono occupati della vicenda che ha portato a simili risultati paradossali.





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