TRUFFA ALL'INPS: OTTO ARRESTI E DUECENTO DENUNCE DEI CARABINIERI
Data: Sabato, 17 aprile @ 20:46:49 CEST
Argomento: Cronaca




Avrebbero assunto in modo fittizio operai al fine di attestare falsi periodi di lavoro in cantieri edili, necessari per assicurare loro il riconoscimento della speciale indennità di disoccupazione. Lo hanno scoperto i carabinieri del Comando provinciale di Caserta, a conclusione dell' operazione denominata 'Albatros' e che ha portato in carcere otto imprenditori edili, tutti dell'agro aversano, ed un impiegato del centro per l'Impiego di San Cipriano d'Aversa ed alla denuncia di circa 200 persone, i beneficiari delle indennità di disoccupazione. L'accusa per tutti è di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe in danno dell'Inps. Le ordinanze di custodia cautelare in carcere, a conclusione di indagini dei carabinieri di Casal di Principe, sono state emesse dal Gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Gli arrestati, titolari di imprese e di diverse società cooperative, attraverso la compilazione di falsa documentazione attestante fittizi periodi di assunzione hanno consentito a 200 persone, tutte denunciate in stato di libertà per truffa in concorso con i propri datori di lavoro, di percepire indebitamente, in oltre dieci anni, circa due milioni e seicentomila euro. Le indagini dei carabinieri hanno accertato tra l'altro che alcuni lavoratori risultassero presenti, contemporaneamente in più cantieri a volte dislocati in diverse regioni italiane. In un cantiere edile, peraltro abusivo, aperto per la costruzione di un villino hanno spiegato i carabinieri nel corso di una conferenza stampa, sono risultati assunti, ma solo in modo fittizio 80 operai, mentre nel corso dei sopralluoghi sono stati sempre notati al lavoro sempre tre operai. In altri casi operai, solo formalmente in forza alle dipendenze di alcuni imprenditori arrestati, sono stati sottoposti a controlli di polizia in altre regioni italiane. Beneficiari dell'indennità di disoccupazione anche detenuti in carcere, pregiudicati con obblighi di firma o di presentazione all'autorità giudiziaria, risultati al lavoro in cantieri dislocati in altre località diverse dalla loro residenza. L'indagine dei carabinieri ha portato anche al sequestro di oltre mille assegni bancari che hanno consentito di risalire ai conti correnti utilizzati da alcuni imprenditori, considerati promotori della truffa, dove confluivano le somme di denaro versate dall'Inps.





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