CASERTA, 5 GENNAIO 2010 - Ma vuoi vedere che, alla fine, il modello Caserta di Maroni serviva pių in Calabria che in Terra di Lavoro? Misure di sicurezza da film, militari e quant'altro per il tribunale di Santa Maria Capua Vetere ma la bomba esplode in Calabria...
L'esplosione dell'ordigno, domenica scorsa, di fronte alla procura generale di Reggio Calabria ''e' un fatto molto grave, un atto terroristico della 'ndrangheta per generare timori e paure''. E' il ministro dell'Interno Roberto Maroni a sottolinearlo in un'intervista al quotidiano 'Il Sole 24 Ore'. Si e' trattato, spiega il responsabile del Viminale, ''di una reazione ai risultati delle attivita' di indagine e di contrasto, di aggressione ai patrimoni criminali, di cattura dei maxi-latitanti, che hanno dimostrato tutta la loro efficacia. Un impegno, sottolineo, dello Stato e non solo del governo''. Maroni annuncia che il 'modello Caserta' applicato in Campania per contrastare la criminalita' verra' esteso alla Calabria ''in tutte le zone della regione dove e' necessario''. In concreto, significa ''piu' uomini delle forze di polizia e soprattutto piu' coordinamento tra di loro e con la magistratura. Controllo intensivo del territorio. Massima attivita' informativa e investigativa''. In Calabria sono stati rafforzati i sistemi di sicurezza personale dei magistrati. Nei prossimi giorni, prosegue Maroni, ''si insediera' la sezione speciale della commissione grandi opere che, a Milano, dovra' sorvegliare contro le infiltrazioni della 'ndrangheta all'Expo di Milano''. Entro gennaio, poi, sara' portato all'attenzione del Consiglio dei ministri il piano straordinario antimafia, mentre sara' a breve sottoposta all'attenzione del governo anche l'istituzione dell'Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati, che avra' sede proprio a Reggio Calabria.