CAMORRA NAPOLETANA: SEQUESTRATO BAR PINK HOUSE AD AVERSA (CASERTA)
Data: Lunedì, 21 dicembre @ 13:09:24 CET
Argomento: Cronaca




CASERTA, 21 DICEMBRE 2009 - Beni per un valore di circa 46 milioni di euro sono stati sequestrati dalla sezione misure di prevenzione patrimoniali della divisione anticrimine della questura di Napoli, su decreto del tribunale partenopeo, ai fratelli Nicola Giovanni Costa, 27 anni, e Maurizio Costa, 25 anni, appartenenti a una famiglia industriale di S.Anastasia (Napoli) nei settori edile e della componentistica elettronica, e ritenuti attigui ai clan Sarno e Panico, attivi il primo nel quartiere Ponticelli di Napoli e il secondo nei comuni dell'hinterland Somma Vesuviana e S.Anastasia, e a Vincenzo Vitale, 41 anni, presunto affiliato del clan Cennamo, attivo nei comuni di Frattamaggiore, Frattaminore, Cardito e Crispano nel Napoletano. I tre sono tutti detenuti. I fratelli Costa due vennero arrestati, in due diverse operazioni, all'inizio del 2007. Tra i beni loro sequestrati, per un valore di circa 40 milioni, c'é un ampio complesso residenziale diviso in otto appartamenti ubicato in riva al mare con annessa spiaggia di pertinenza, nel comune di Vico Equense (Napoli), tutte le quote sociali e i beni aziendali della Coim srl, società del settore immobiliare con sede legale in Napoli, le quote sociali della Pollena Costruzioni srl attiva nel settore edilizio e con sede legale a S.Anastasia e un fondo rustico dell'estensione di circa 15 ettari, comprensivo di fabbricati rurali e capannoni industriali, per un numero complessivo di 21 immobili situato nel comune di S.Anastasia. Nicola Giovanni Costa venne arrestato perché avrebbe rivestito, secondo le accuse, un ruolo di primo piano nell'organigramma del clan Panico con il compito di occuparsi degli aspetti economico-finanziari, di curare gli investimenti e di fungere da tramite con l'imprenditoria e la politica. Maurizio Costa, su cui pendono le accuse di usura, estorsione e lesioni personali aggravate, venne invece arrestato durante un blitz in cui caddero diversi esponenti del clan Sarno. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, per conto dei Sarno acquistava armi, anche micidiali come le mitragliette Skorpion, da un'organizzazione di trafficanti legata a paesi dell'Est Europa. Nei confronti di Vitale, invece, la sezione misure di prevenzione patrimoniali della divisione anticrimine della questura di Napoli ha provveduto al sequestro di beni per un valore di circa sei milioni di euro. Originario di Grumo Nevano (Napoli), Vitale venne arrestato, dopo una lunga latitanza, nell'ottobre 2007, perché ritenuto la mente imprenditoriale del clan Cennamo attivo prevalentemente nel settore delle estorsioni in danno di operatori commerciali e imprenditori. Tra i beni sequestrati, c'é una villetta di sei vani, con arredi di pregio situata a Sant'Arpino (Caserta), il bar, pasticceria e gelateria Pink House Café esteso su circa 600 metri quadri situtato nel centro di Aversa (Caserta), e il ristorante-pizzeria 'Pink House a Frattamaggiore. Quest'ultimo locale, in particolare, dalle indagini è emerso che venne ceduto gratuitamente dal precedente titolare, che lo aveva chiamato Luxor Club, al clan Cennano per liberarsi dai debiti contratti per un prestito a tassi usurai e per i quali aveva subito anche minacce di morte.





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