LA SINISTRA FOMENTA ANCHE GLI PSICOLABILI: AGGREDITO BERLUSCONI
Data: Domenica, 13 dicembre @ 23:18:39 CET
Argomento: Cronaca


L'uomo che ha aggredito Berlusconi se l'è cavata con qualche comprensibile schiaffo in testa da parte qualche spettatore - come si vede nelle immagini di qualche tg - ma ha evitato sicuramente il linciaggio grazie alla polizia che lo ha sottratto dalla folla dopo l'aggressione alla carica dello stato. Fini, al momento, quello che ha rilsciato la dichiarazione più morbida anche se ha strigliato Di Pietro. Quest'ultimo, aveva addirittura gustificato il gesto che, a quanto pare, è frutto di un assorbimento della campagna denigratoria che l'oposizione sta attuando contro il Governo



MILANO, Domenica 13 dicembre 2009 (Lanci agenzie internet) - Un colpo al volto. Un viso insanguinato che le televisioni immortalano. E' appena finito il comizio in piazza Duomo. Silvio Berlusconi ha lanciato il tesseramento del Pdl, attaccato i giudici e avuto un battibecco con alcuni contestatori. Tra gli applausi il premier si avvia verso la macchina. Cammina tra due ali di folla dei sostenitori del Pdl. Stringe mani e firma autografi. L'atmosfera è rilassata. Il battibecco avuto dal palco è dimenticato. Poi, all'improvviso, viene colpito da un oggetto. Si saprà poi che si tratta di una miniatura souvenir del Duomo di Milano. Il premier barcolla, il viso si riempie di sangue. Sono momenti drammatici. La scorta prende il Cavaliere e lo trascina nell'auto blindata. L'aggressore, Massimo Tartaglia di 42 anni, resta come pietrificato. Contro di lui si scatena la rabbia dei manifestanti, gli agenti lo prendono e lo trascinano via. "Ho corso con gli agenti di polizia per allontanare l'aggressore, che rischiava un possibile linciaggio" commenta il ministro della Difesa, Ignazio La Russa. Berlusconi si volta verso la folla per rassicurarla. Un cenno della mano per dire "sto bene". Sono momenti di grande concitazione. Le prime ricostruzioni parlano di un pugno al volto, poi si capirà meglio che il premier potrebbe essere stato colpito dalla statuetta di ferro lanciata da distanza ravvicinata. La dinamica dei fatti, peraltro, agli investigatori appare più vicina ad un gesto isolato che ad un tentativo di aggressione organizzato. Tartaglia viene portato in Questura. Non è un'attivista politico, la Digos non lo conosce e si viene a sapere che è in cura da 10 anni per problemi mentali. Dopo l'interrogatorio l'uomo è stato arrestato con l'accusa di lesioni pluriaggravate dalla qualifica di pubblico ufficiale della parte offesa e dalla premeditazione. Tartaglia, infatti, aveva in tasca un altro souvenir, un piccolo crocifisso, ma soprattutto una bomboletta di spray urticante al peperoncino. Berlusconi, invece, va al San Raffaele dove i medici parlano di un'abrasione al labbro inferiore. "Sta bene - dicono i fedelissimi del Cavaliere - aveva una borsa di ghiaccio sul volto ed appariva cosciente". Poi arrivano notizie più certe che parlano di una perdita copiosa di sangue con lesione lacero-contusa interna ed esterna, una infrazione al naso e due denti lesi, di cui uno superiore fratturato. Le stesse fonti riferiscono che il premier, rimasto sempre cosciente, è stato sottoposto ad una Tac precauzionale e sarà in prognosi per 15-20 giorni. Ed è lo stesso premier a tranquillizzare, nuovamente, chi gli è intorno: "Sto bene, sto bene" dice mentre viene portato fuori dal Pronto Soccorso per essere trasferito in una stanza di ospedale. Comunque Berlusconi, riferisce chi gli ha fatto visita, si è detto "amareggiato" per "questa campagna di odio nei miei confronti. Questo è il frutto - ha spiegato - di chi ha voluto seminare zizzania. Quasi me l'aspettavo...". Berlusconi a tutti ha ripetuto di essere stato nei giorni scorsi nel mirino di una campagna di veleni. "Tutti dovrebbero capire che non è possibile oltraggiare un presidente del Consiglio, questa è la difesa delle istituzioni". Al di là dell'amarezza, il Cavaliere ha sottolineato di non voler minimamente farsi impressionare dall'episodio. "Sono ancora qui e non mi fermeranno". Poi, secondo la testimonianza di Emilio Fede, il premier ha detto: "Sono miracolato, un centimetro più su e avrei perso l'occhio".





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