SANTA MARIA C.V., STELLATO A GIUDICIANNI: SEI INCOMPRENSIBILE. INTERVIENE MONACO
Data: Mercoledì, 02 dicembre @ 23:09:56 CET
Argomento: Politica




SANTA MARIA CAPUA VETERE (Caserta), 2 dicembre 2009 - “Per quanto mi riguarda, la condotta e le affermazioni del Sindaco di Santa Maria Capua Vetere, dott. Giancarlo Giudicianni, risultano del tutto incomprensibili e sfornite di qualsiasi aggancio a fatti concreti in qualsivoglia modo a me riconducibili. Ho sempre pensato che l’Amministrazione dovesse lavorare in maniera coordinata con le forze politiche ed in particolare con il partito che aveva voluto l’espressione sindacale di Giudicianni. Non sono in grado quindi di comprendere quale sia il bene della città a cui si riferisce il Sindaco e che potrebbe perseguire soltanto in mia lontananza. I limitati strumenti della mia conoscenza e capacità logica non mi consentono di scrutare le profondità dell’altrui umano pensiero. Non vi è dubbio alcuno però che l’avvocato Pappadia, rappresenti, insieme ad altri, una delle energie migliori dell’intero consiglio comunale. Le scelte di merito che ha operato in sede consiliare erano e sono frutto di un’attenta valutazione della vicenda afferente il fabbricato di via Latina; per quanto abbia potuto approfondire l’intera questione non mi sento di criticare né di disapprovare la valutazione che Pappadia ha fatto degli atti e dei comportamenti amministrativi, indubbiamente confusi e frutto di una gestione non certo tra le più chiare e lineari”. Se non erro e se ho ben compreso - continua Stellato - sarebbero stati stanziati fondi per una transazione con il Banco di Napoli, recuperandoli dai residui attivi di bilancio e non attraverso un’accensione di mutuo, come inizialmente previsto. In tale situazione di fatto, probabilmente, sarebbero andate riconsiderate le ragioni di una scelta relativa a tale transazione; il tutto poi in relazione ad una vicenda che già anni addietro era stata oggetto di sentenza penale. Non me la sento, in egual misura di esprimere riserva alcuna sull’atteggiamento di chi, sulla base evidentemente di altre considerazioni a me non note, ha ritenuto di esprimersi favorevolmente alla proposta di delibera. In ogni caso si è trattato comunque di una libera e autonoma scelta di un consigliere comunale – ancorché a me particolarmente legato – che nulla ha a che vedere con i rapporti di natura politica fra i diversi soggetti istituzionali, quali il sindaco da un lato ed il sottoscritto, consigliere regionale dall’altro. Per quanto attiene al Revisore dei conti, Vincenzo Carusone, non mi sembra che questi si sia mai sottratto ai suoi doveri istituzionali, avendo sempre espresso il proprio parere in modo corretto, analogamente a quando fatto anche dagli altri componenti del Collegio. Non credo, peraltro, che siano corrette convocazioni ad hora di organi di natura tecnica. Ciò, invero, mi porterebbe quasi a pensare che si sia invece trattato di un pretesto colto al volo, ma di certo è solo una supposizione, probabilmente infondata. Per il resto, cosa dire, non ho mai dubitato che qualsiasi sindaco, anche il più sprovveduto, ritenga di operare per il bene della città. Il problema di fondo è comprendere cosa s’intenda per “bene della città” e soprattutto come s’intenda perseguirlo. Le priorità, a nostro avviso, si chiamano scuola, servizi, occupazione, vivibilità, commercio, verde pubblico e proprio non so quante e quali di queste iniziative siano in corso in tale direzione, data l’estrema lacunosità d’informazioni provenienti da tale amministrazione. Le impressioni soggettive poi, non credo interessino, almeno non in questo contesto”.

L'annuncio del divorzio di Giudicianni da Stellato

Il primo cittadino Giancarlo Giudicianni, anche alla luce di quanto avvenuto nell’ultimo consiglio comunale, afferma: “Queste ultime circostanze” – ha dichiarato Giudicianni – “giungono a corollario di una serie di segnali negativi. Lungi da me fare sterili polemiche, che servirebbero solo a complicare il già difficile rapporto presente all’interno del gruppo del Pd, è necessario chiarire che il cammino politico del sottoscritto e quello dell’onorevole Stellato, nel totale e reciproco rispetto dei ruoli, delle professionalità e delle competenze, pur restando nello stesso partito, si dividono definitivamente. Ritengo doveroso continuare il mio percorso di amministratore di questa città quale sindaco del Partito Democratico, di cui faccio parte e nel quale ribadisco la mia permanenza, profondendo il massimo impegno, così come fatto finora, indipendentemente dal futuro politico di Stellato, al quale, peraltro, auguro ogni soddisfazione, ma dal quale mi trovo costretto a prendere le distanze per il bene di S. Maria”.

L'intervento del consigliere Pd Enrico Monaco

Le recenti esternazioni, apparse sui fogli della stampa locale, del Sindaco Giudicianni disvelano il malumore degli iscritti cittadini al PD per l’interminabile transizione al compiuto assetto del nuovo soggetto politico. L’approssimarsi delle elezioni amministrative per provincia e regione; la necessità di definire contorni, appartenenze, contenuti e prospettive dell’azione amministrativa cittadina a metà mandato; il rapporto con le altre forze politiche, che supportano la maggioranza consiliare; e … last but not least! … il doveroso impegno perché tutti coloro che si proporranno per le candidature alla tornata amministrativa abbiano il massimo supporto del circolo cittadino per la raccolta dei consensi, sono altrettali motivi che rendono non oltre procrastinabile l’esercizio di democrazia interna al PD nell’individuazione del coordinatore cittadino: un coordinatore cittadino, che forte del consenso accordatogli dalla base, sia pienamente legittimato a farsi onere di tutte le problematiche dapprima citate e non solo. I toni, da intendersi piuttosto come provocatori che non da apocalittiche e irreversibili prese di distanze, del comunicato del primo cittadino danno il senso e la misura del disagio che egli avverte nel dovere operare, talvolta per necessità talvolta per approssimazione (chi non sbaglia mai?), sdopppiandosi in “parte” – quale iscritto ed espressione del PD – e “sintesi” – quale esponenziale e garante di tutte le forze della maggioranza consiliare. Il tutto nella cornice delle difficoltà di questa esperienza amministrativa, su cui calano concentricamente il disagio sociale –pienamente legittimo – e il disagio – non sempre del tutto veritiero e obiettivo, ma dal loro punto di vista legittimo – di ex compagni di strada, che ancora elaborano la strategia post-deprivazione. Trattasi di un disagio pienamente condiviso anche dal gruppo consiliare del PD, che invoca a gran voce l’iniziativa degli organi di partito preposti, perché a questa situazione di disagio si ponga definitivamente rimedio. La supplenza a cui, con grande esperienza, maestria e spirito di abnegazione, si è esercitato in questi mesi il dr. Alessandro TROIANIELLO, tutt’oggi in - assenza di indicazioni contrarie del Coordinatore Provinciale rappresentante del PD in città -, non è più avvertita come sufficiente dal circolo cittadino. Non è questione di persone: il dr. TROIANIELLO potrebbe essere indicato dalla base del partito come coordinatore cittadino. Quello che si vuole è che il coordinatore cittadino sia frutto di un percorso democratico interno, che dia anche visivamente la cifra di un ritorno alla vita ordinaria del circolo. Non c’è bisogno neanche di ribadirlo: conosco l’intelligenza del dr. TROIANIELLO, a cui sono personalmente legato da un vincolo filiale, e sono certo che egli comprende i termini del ragionamento e li condivide. Manco a dirlo, sarei ben lieto di accordargli il mio voto per la segreteria. Cosa c’entra, si dirà, con questo disagio l’on. Stellato? Intanto, quando il malumore avanza è possibile che anche l’attenzione svicoli e lasci spazio all’emotività. Non è difficile, però, pensare che la mancanza della cassa di risonanza politica abbia funto da acceleratore delle frizioni fisiologiche, interrompendo un dialogo, che con alti e bassi c’è sempre stato tra sindaco, circolo cittadino e onorevole regionale. Nessuno, però, ha mai revocato in dubbio la leadership che, per funzioni istituzionali e qualità personali, si è sempre riconosciuta a Peppino; leadership che, siamo certi, sarà confermata dalle urne a vanto non dell’uomo Stellato o del PD, ma della comunità cittadina tutta. Spiace deludere i disfattisti e chi pensa di poter cavalcare l’onda, per oscurare il poco o molto di buono che questa amministrazione sta portando alla città o il tanto che l’on. Stellato porta in dote a questa città e all’intera Provincia. Sono prove di democrazia interne al PD, ma fisiologiche a tutte le forze politiche, se è vero che continuiamo a leggere di scossoni e ricuciture interne alla locale sezione del PDL, dai cui vertici tuonano spesso anatemi e minacce di allontanamento. Se questo è normale per le forze di opposizione, che pure hanno più facile collante nella critica all’amministrazione, non c’è proprio da strapparsi le vesti se accada anche all’interno delle forze di maggioranza, che hanno la responsabilità e l’onere di dettare le linee del governo cittadino. (Enrico Monaco consigliere Pd a Santa Maria Capua Vetere)





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