VERIFICHE FISCALI ADDOMESTICATE: FINISCE IN MANETTE FUNZIONARIO CASERTANO
Data: Mercoledì, 02 dicembre @ 22:30:39 CET
Argomento: Cronaca




NAPOLI, 2 DICEMBRE 2009 - Le indagini coordinate dalla sezione reati finanziari della Procura della Repubblica di Napoli hanno "dimostrato l'esistenza di uno spregiudicato sodalizio criminale costituito da funzionari dell'Agenzia delle Entrate in servizio presso l'ufficio di Napoli 4: violando i propri doveri, ricevevano somme di denaro dai contribuenti da loro stessi selezionati e sottoposti a controlli fiscali". E' il pesante atto d'accusa del procuratore aggiunto della Repubblica di Napoli, Francesco Greco, che ha portato all'arresto di tre funzionari dell'Agenzia e di un ex poliziotto: chiedevano soldi, gioielli, cellulari e materiale informatico in cambio di controlli fiscali ammorbiditi. L'attività investigativa svolta dai finanzieri del comando provinciale di Napoli aveva portato, dal 20 marzo 2006, all'arresto in flagranza, per il reato di concussione, di due funzionari dell'Agenzia delle Entrate, Carlo Cataldo e Francesco Brignola, sorpresi nell'atto di ricevere la somma di 5 mila euro in contanti. Tutto era partito dall'esposto denuncia di un commercialista napoletano che aveva segnalato una richiesta di denaro formulata dai due per concludere senza problemi un controllo fiscale. Contestualmente all'arresto erano state effettuate perquisizioni che avevano consentito di sequestrare circa 16 mila euro in contanti oltre a preziosi. La Procura evidenzia come sia stata "particolarmente significativa quanto allarmante la condotta di uno dei funzionari nei cui confronti è stata eseguita oggi la misura cautelare. Si tratta in particolare del diretto collaboratore del direttore pro tempore dell'ufficio Napoli 4. Il funzionario, in più occasioni, provvedeva a 'selezionare' i contribuenti ritenuti potenzialmente più 'remunerativi' nei cui confronti poi Cataldo e Brignola hanno avviato i controlli a carattere fiscale". Secondo l'accusa tutto accadeva anche per il "consapevole comportamento omissivo del dirigente pro tempore dell'ufficio che addirittura aiutava i funzionari arrestati ad eludere le indagini, occultando la documentazione che avrebbe dimostrato il coinvolgimento dei due in relazione ad altri episodi di concussione". Nei suoi confronti il gip ha disposto l'interrogatorio di garanzia per l'eventuale applicazione della misura interdittiva della sospensione dall'esercizio di pubblico ufficiale per il reato di favoreggiamento personale. Cataldo, dopo l'arresto, secondo quanto sottolinea la Procura, aveva interpellato un suo conoscente, sovrintendente di polizia all'epoca dei fatti in forza alla sezione di polizia giudiziaria della Procura che aveva effettuato senza riuscirci, visto che gli atti erano stati secretati, diversi accessi al sistema informatico del registro delle notizie di reato. Per Brignola e Cataldo, i funzionari sospettati fin dal 2006, è stata disposta la custodia cautelare in carcere. Per altre due persone, Ciro Capuano e Michele Scognamiglio, entrambi di Ercolano (Napoli) come Cataldo mentre Brignola è di Caserta, disposti gli arresti domiciliari.





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