CRISI AL COMUNE DI CASERTA: AMENDOLA NEL CAPOLUOGO, LA CRONISTORIA
Data: Venerdì, 30 ottobre @ 21:31:57 CET
Argomento: Politica




CASERTA, 30 OTTOBRE 2009 - Una richiesta di convocazione del consiglio comunale di Caserta è ufficialmente pervenuta in nottata alla Prefettura di Caserta ad opera del presidente dell’assemblea, Arturo Di Palo, e con la firma anche del segretario generale del Comune, Luigi De Cristofaro. La data indicata è quella del 3 novembre. Si cerca in tal modo di evitare in extremis lo scioglimento del consiglio comunale dopo che ieri, al culmine di una giornata piena di colpi di scena, il voto sul riequilibrio di bilancio si è risolto in parità (20 a 20) determinando la mancata approvazione del documento ed il serio rischio della caduta dell’amministrazione Petteruti.
I fatti sono ormai noti. A causare tutto questo, cioè a mandare sotto la maggioranza da sempre claudicante ma con dalla sua ancora i numeri, sono stati i voti contrari espressi dall’ex capogruppo del Pd, Alessandro Barbieri (oggi consigliere indipendente), dei consiglieri del partito di Bersani Raffaele Ceceri (padre dell’ex assessore all’Urbanistica defenestrato da Petteruti sul finire dell’estate 2008 e che a questa amministrazione l’aveva praticamente giurata sotto il profilo politico) e Maurizio Dello Stritto. Del Pd anche la consigliera Rosa Bonavolontà, appena eletta all’assemblea regionale in una lista che appoggiava Amendola, e che in tutte e due le votazioni di ieri (la prima sul conto consuntivo, la seconda sul riequilibrio) si è astenuta dal voto con motivazioni che hanno investito più la gestione del Pd che non le responsabilità dell’amministrazione. Una posizione che ha colpito per la sua inconsistenza.

Nella tarda mattinata di oggi è piombato a Caserta il segretario regionale Enzo Amendola. Ufficialmente per toccare con mano e appropriarsi dei contorni della vicenda il cui esito sarà sicuramente il commissariamento del Comune e la possibilità che si vada al voto nello stesso turno in cui gli elettori saranno chiamati rinnovare anche i consigli regionale e provinciale. In realtà Amendola ha incontrato a quattr’occhi proprio la Bonavolontà nella remota speranza che il Ministero dell’Interno accetti la riconvocazione dell’assemblea tenendo in stand by la possibilità di commissariare da subito il Comune (i termini di scandenza per l’approvazione del documento sono fissati al 9 novembre e fondano su un lasso di tempo di 20 giorni a partire dalla data di ricezione della diffida del prefetto ad approvare il riequilibrio). Si punta a “recuperarla” alla causa dell’amministrazione e del Pd. Anche la Bonavolontà, che nella vita fa l’architetto e che da lunghi mesi è una spina nel fianco di Petteruti & Co., corre il rischio di essere allontanata definitivamente dal Pd (la prima sospensione era già avvenuta nei mesi scorsi per un’altra “insubordinazione”).
L’iter per l’espulsione dal partito di Raffaele Ceceri e Maurizio Dello Stritto è stato invece già avviato. La proposta, formulata dal segretario provinciale Enzo Iodice, ha trovato consenziente il segretario regionale Amendola. Tutto questo non risolverà la crisi a Caserta, è vero. Ma si tratta di vedere come si conciliano, a questo punto, anche le posizioni dei leader cui i due fanno riferimento all’interno dell’area Letta del partito e la permanenza anche di questi all’interno del Pd. Mandare a casa un’amministrazione di centrosinistra mentre tutt’intorno spira un vento di destra (alle elezioni del 2010 in Campania si rischia il “cappottone”…) non è cosa da poco.

ORE 13.58 Il Dipartimento Enti locali del Ministero dell’Interno, coordinato da Angelo Di Caprio, sta valutanto in queste ore l’incartamento ricevuto nella mattinata dalla Prefettura di Caserta che è seguito ad una serie di telefonate. Inutile dire che tanto sul prefetto Ezio Monaco quanto sul ministro Roberto Maroni in queste ore sono piovute una serie di pressioni enormi da parte di ambienti del centrodestra casertano e campano perché si proceda sulla strada della nomina di un commissario ad acta per l’esame del riequilibrio, provvedimento propedeutico alla sospensione del consiglio comunale e alla nomina della terna commissariale chiamata a gestire l’ordinaria amministrazione del Comune fino alle elezioni della primavera prossima. Secondo fonti attendibilissime del Viminale, l’orientamento è quello di rifiutare la proposta di riconvocazione dell’assemblea presentata dal presidente Arturo Di Palo nelle mani del prefetto.

ORE 14.26 Il segretario regionale del Pd Enzo Amendola ha fatto ingresso nella sede provinciale del partito a Caserta alle 14 in punto. Ad accoglierlo una marea di iscritti e dirigenti. Su corso Trieste, in queste ore, si è appuntata l’attenzione di tutti. Sotto la sede stazionavano, dopo che la notizia dell’arrivo di Amendola è stata riportata su queste pagine on line a metà mattinata, anche diversi cronisti. Amendola si è infilato in una stanza con il segretario provinciale Enzo Iodice e con il deputato Stefano Graziano. Nella sede del partito prima del suo ingresso si erano portati, oltre a Rosa Bonavolontà (convocata per l’occasione) anche Carlo Marino, Nicola Ucciero, Pietro Ciardiello, Rosa Suppa, Michele Farina, Dario Abbate ed altri ancora. Particolare non trascurabile, oltre alla Bonavolontà non si sono visti rappresentanti del Pd in Comune. Non è escluso che Amendola incontri a breve anche Petteruti.



ORE 16.09 Da circa un quarto d’ora, come avevamo prospettato nei precedenti aggiornamenti, ultimata la riunione al partito il segretario regionale del Pd Amendola si è portato al Ciomune di Caserta per incontrare il sindaco Petteruti ed avere con lui uno scambio di opinioni. Al Pd era giunta nel frattempo anche la deputata Pina Picierno che adesso, assieme al collega Stefano Graziano, ad Amendola e ad Enzo Iodice è chiusa nella stanza del sindaco al secondo piano di Palazzo Castropignano. Il “chiarimento” avuto nel frattempo con Rosa Bonavolontà ha lasciato Amendola piuttosto perplesso. Al leader regionale del Pd fresco d’investitura non ha convinto la posizione della consigliera comunale che nella giornata di ieri si era astenuta per due volte dal votare il consuntivo e, fatto più grave, il riequilibrio contribuendo fatalmente a far venire meno i numeri alla maggioranza. Nella stanza di Petteruti è stato creato via telefono un ponte con la Prefettura di Caserta e con i leader nazionali del Pd, in attesa di conoscfere quali saranno gli intendimenti del Viminale.

ORE 17.37 La delegazione del Pd che si è recata al Comune nel primo pomeriggio per incontrare il sindaco Petteruti dopo un’ora ha fatto ritorno al partito. Enzo Amendola è rimasto a Caserta e in questo momento continua a presiedere i lavori di un incontro cui stanno prendendo parte i due parlamentari Picierno e Graziano, i due consiglieri regionali Caputo e Stellato, il segretario Iodice ed altri componenti della segreteria provinciale. Al centro della discussione vi è il “caso” Caserta ma anche un’analisi del voto delle primarie, che ha riconosciuto nel Casertano ad Amendola come a Bersani una delle percentuali più alte a livello regionale e nazionale. Caserta rivendica quindi maggiore attenzione dal partito. Secondo indiscrezioni, il Pd casertano sarebbe ottimista circa l’accoglimento da parte del Dipartimento enti locali del Ministero dell’Interno della richiesta di riconvocare i lavori del consiglio conmunale con all’ordine del giorno la discussione sul riequilibrio di bilancio. La conferma è venuta dalla viva voce di Iodice. “Abbiamo buoni motivi per pensare questo” ha dichiarato a ilCasertano.it.



ORE 19.38 Mentre Amendola è ancora a Caserta, ospite della sede del Pd su corso Trieste, continuano a rincorrersi voci che vorrebbero il Ministero dell’Interno propenso all’accettazione della posizione dell’amministrazione sul diritto a riconvocare la seduta di consiglio sul riequilibrio di bilancio. Ieri sera, quando Petteruti, Di Palo ed il segretario generale De Cristofaro salirono a Palazzo Acquaviva per illustrare la possibilità, Monaco si disse possibilista sulla eventualità fermo restando il fatto che l’ultima parola sarebbe spettata al Viminale. Intanto trapelano particolari sul confronto tra Rosa Bonavolontà ed Amendola. Il segretario regionale ne avrebbe apprezzato il tratto franco della consigliera comunale, condividendo qualche sua perplessità sulle modalità dell’azione politica-amministrativa. Bonavolontà, da parte sua, non avrebbe mostrato una chiusura netta.

ORE 22.40 Il Ministero dell’Interno - Dipartimento enti locali è stato lì lì per concedere il parere positivo, messo nero su bianco, riguardo la nuova convocazione del consiglio comunale di Caserta. In serata, però, deve essere intervenuto qualche fatto nuovo ed al momento poco chiaro perché il parere richiesto dalla Prefettura di Caserta è giunto solo via telefono ai funzionari di Palazzo Acquaviva e conferisce un senso di ulteriore precarietà ad una vicenda già contorta di suo. In pratica il Viminale consente la celebrazione della nuova seduta del consiglio - fissata in prima convocazione per mercoledì 4 novembre ed in seconda per il 5 - ed attenderà di emettere l’atteso parere solo a cose fatte. L’amministrazione comunale si fa però forte dietro una serie di esempi e precedenti che hanno costellato la storia degli enti locali. A confortare Petteruti è, in particolare, un caso vicino nel tempo e anche sotto il profilo geografico: quello di Giugliano. Nel 2007, in relazione all’approvazione del bilancio di previsione, nel comune del Napoletano fu vissuta un’analoga vicenda. Il Ministero dette il via libera ad una nuova convocazione. “Ho ritenuto di poter procedere in tale direzione - ha affermato in serata il presidente del consiglio, Arturo Di Palo, che ha evitato di esprimere giudizi politici - facendo mia la richiesta dell’assessore proponente Giovanni Marrone. A mio parere il Comune mantiene ogni potere di convocazione del consiglio in quanto non ancora scaduti i termini di cui alla diffida del prefetto”. Un ragionamento che dal punto di vista tecnico-giuridico non fa una grinza ma che non trova d’accordo gli esponenti di opposizione. Nel corso della conferenza dei capigruppo convocata proprio da Di Palo, Enzo Ferraro, neo capogruppo del Pdl, ha eccepito la scelta su tutta la linea ritenendo la convocazione illegittima. Non si esclude, a questo punto, anche davanti ai silenzi del Viminale, che il centrodestra possa mettere in atto forme di protesta anche plateali. fonte Il Casertano argomenti correlati Pd partito democratico crisi comune caserta petteruti amendola picierno iodice







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