CONSORZIO MOZZARELLA, GAZZETTA EUROPEA: RICOTTA CAMPANA VERSO DOP
Data: Venerdì, 30 ottobre @ 20:51:55 CET
Argomento: Alimentare




CASERTA (30 ottobre 2009) – A distanza di tre anni dalla sua registrazione a livello nazionale, oggi – sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea (allegato N.p.R.) - è stata pubblicata la domanda di accettazione relativa alla protezione della Denominazione di origine Protetta, ricotta di bufala campana. La richiesta di tutela era stata promossa da un gruppo di produttori di Mozzarella di Bufala Campana (con a capo l’allora presidente del Consorzio Mbc Francesco Serra) che nel 2005 si erano costituiti (ai sensi dell'allora Reg Cee 2081/92) in un Comitato Promotore supportato anche del personale tecnico del Consorzio Mozzarella di Bufala Campana e da rappresentanti del settore scientifico-agroalimentare. L’attività svolta in questi anni, dunque, ha portato al risultato della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea per la successiva nascita di una nuova eccellenza agro-alimentare per la Campania. Per la definitiva registrazione si dovrà però attendere altri sei mesi, il tempo necessario concesso nell'ambito comunitario ai paesi membri nell'eventualità di possibili ricorsi. La Ricotta di Bufala Campana si distingue dagli altri prodotti appartenenti alla stessa categoria merceologica, ed anche e soprattutto, dalle altre varietà di ricotta, per le particolari caratteristiche strutturali di cremosità e morbidezza, per il colore bianco porcellana, e per le spiccate proprietà sensoriali descrivibili come fragranza di latte e dolcezza. La zona di produzione della Dop «Ricotta di Bufala Campana» comprende parte del territorio amministrativo delle Regioni Campania, Lazio, Puglia e Molise. In Campania, principalmente nel bacino attorno ai fiumi Garigliano e Volturno e tra la piana del fiume Sele e la zona del Cilento, sia nella zona costiera che lungo le vallate. Nel Lazio, concentrate tra la valle del fiume Amaseno e la vicina pianura Pontina; in Puglia, la fascia pianeggiante e collinare della provincia di Foggia ai piedi del promontorio del Gargano; nel Molise, con l’unico comune interessato, Venafro (Isernia).

Ministro Zaia esulta

ROMA, 30 OTT - La Ricotta di Bufala Campana "fa parte della storia e della tradizione del settore lattiero caseario, un simbolo della nostra agricoltura e del patrimonio di tipicità che i nostri territori sanno esprimere". Così il ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Luca Zaia annuncia la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale Europea della domanda di riconoscimento come Dop della Ricotta di Bufala Campana. Bisognerà attendere sei mesi, così come prevede la normativa comunitaria, per consentire a tutti gli Stati Membri di presentare opposizione, prima che la Ricotta di Bufala Campana sia iscritta ufficialmente nel registro europeo delle Dop e Igp. Le peculiarità della 'Ricotta di Bufala Campana', sono strettamente determinate dalla qualità delle materie prime: siero, panna fresca di siero e latte di bufala che, soltanto se prodotte nell'areale di produzione, possono vantare caratteristiche superiori rispetto a quelle ottenute in altre zone. "La tipicità e l'eccellenza di questo prodotto - aggiunge Zaia - sta anche nel suo legame con il territori e con gli agricoltori che sono i custodi della lavorazione della Ricotta di Bufala Campana, il fattore umano diventa quindi indispensabile per mantenere solido questo legame ed attraverso esso ottenere un prodotto unico". Le caratteristiche orografiche, geopedologiche e macroclimatiche dell'area delimitata sono i fattori che più di ogni altro contribuiscono a conferire alle essenze foraggere che caratterizzano gli erbai, e di conseguenza, al latte e quindi al siero con cui si ottiene la 'Ricotta di Bufala Campana' Dop, quelle caratteristiche organolettiche, gustative e di sapidità che rendono unica e riconoscibile la Ricotta medesima. Il legame con l'origine geografica dipende dalla capacità dei produttori di ottenere siero che mantenga, nei limiti della inevitabile diversità, le caratteristiche originarie del latte. La scelta di usare solo siero dolce, quindi non fermentato, derivante dalla rottura del coagulo di latte di bufala fresco, è la condizione per poter trasferire nella Ricotta le caratteristiche del latte, a loro volta legate imprescindibilmente al territorio di origine.





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