COMUNE DI CASTELVOLTURNO (CASERTA) CONDANNATO A 780 MILA EURO
Data: Domenica, 18 ottobre @ 20:16:59 CEST
Argomento: Enti e Comuni




CASTELVOLTURNO (Caserta), 19 ottobre 2009 - Una sentenza del tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha condannato il Comune di Castel Volturno al pagamento di 216.911 euro per un progetto del 1989, mai realizzato, che prevedeva la riqualificazione della famosa pineta. "Cifra che, con la rivalutazione e gli interessi legali, 20 anni dopo, si traduce in circa 780 mila euro" spiega il sindaco Francesco Nuzzo, a pochi giorni da una dolorosa variazione di bilancio. "Ecco come si distrugge la nostra comunità, già tormentata" commenta Nuzzo, sindaco dal 2005, costretto con la sua giunta a prevedere all'improvviso la copertura di un danno, "oggi amplificato e fatto da altri". La giunta precedente, di centrodestra, era presieduta da Antonio Scalzone. La storia parte con la presentazione in Consiglio comunale di un progetto di riqualificazione della Pineta di Castel Volturno, che poi, spiega il primo cittadino, non fu mai utilizzato dalla amministrazione. "Chi lo presentò citò il Comune in giudizio, per essere pagato - spiega Nuzzo - ma il processo proseguì in contumacia (cioé l'amministrazione non si presentò in aula, ndr) e io ho saputo di tutta questa storia solo quando la sentenza è diventata definitiva. Quando cioé, passato il tempo di un anno e 45 giorni previsto dalla legge, non si poteva più impugnare. Una vergogna, così si distrugge Castel Volturno". Il sindaco è amareggiato: "Non è la prima volta che capita: questo meccanismo del pagamenti di debiti contratti da altri nel passato, ci travolge costantemente. Ora venerdì, quando saremo in aula per la variazione del bilancio, dovremo stornare questa cifra da altri capitoli di spesa. E questo avviene in una terra di camorra, dove i problemi sono tanti. E' una vergogna che si sia amministrato in questo modo, consentendo a meccanismi del genere di mangiarsi le risorse pubbliche". La sentenza, che risale ad aprile, è del giudice Raffaele Donnarumma, secondo il quale se da un lato "va rigettata la domanda di pagamento della parcella come liquidità, atteso che gli attori non hanno azione contrattuale nei confronti del Comune", resta l'azione sussidiaria, dal momento che il Consiglio comunale approvò il progetto. Ma anche qui il sindaco replica: "Il Consiglio con una apposita deliberazione revocò quel progetto, e affidò la pratica da un'altra società. In ogni caso spero che la Corte dei conti interverrà per farci risarcire il danno da tutti coloro che lo hanno effettivamente provocato".





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