RUBATA A CASERTA AUTO USATA DA DUE EVASI DA CARCERE DI ISERNIA
Data: Domenica, 28 marzo @ 20:11:52 CEST
Argomento: Cronaca




Svaniti nel nulla, letteralmente volatilizzati. Nonostante la caccia all'uomo dispiegata da polizia e carabinieri tra Molise, Campania e Lazio, non si è trovata più alcuna traccia - ormai da oltre 24 ore - dei due detenuti napoletani fuggiti ieri pomeriggio dal carcere di Isernia. Intanto sono partite le indagini sulle modalità della clamorosa evasione, e soprattutto sulla provenienza della pistola con la quale i due reclusi hanno preso in ostaggio un agente di custodia e si sono fatti aprire il portone principale. La fuga è stata il frutto di un piano studiato nei minimi particolari e che ha funzionato alla perfezione. Non solo i due detenuti, Antonio Angiolino, di 43 anni, e Raffaele Bavero, 45, entrambi pluripregiudicati, potevano disporre di un'arma, che non si come possa essere entrata nel carcere eludendo i controlli. Ma anche la possibilità di comunicare con l'esterno suscita molti interrogativi, dal momento che quando i due hanno minacciato con la pistola la guardia carceraria e l'hanno costretta ad aprire il portone blindato, ad aspettarli fuori, con un tempismo cronometrico, c'era un complice con un'auto pronta per la fuga. La vettura, una Fiat Croma, è risultata rubata ieri stesso a Caserta, ed è stata ritrovata poco dopo l'evasione nei pressi di Monteroduni (Isernia), lungo la statale 85, a una manciata di chilometri dal confine con la Campania. Qui sarebbe avvenuto il cambio con l'auto "pulita", con a bordo presumibilmente ancora un quarto complice. Fin da ieri pomeriggio e per tutta la giornata di oggi le strade del Molise e delle regioni confinanti sono state tenute sotto controllo da polizia e carabinieri, ma le ricerche non hanno dato alcun esito. Nello svolgimento della fuga, tra l'altro, non è difficile scorgere il ruolo della criminalità napoletana. Ne parlano, in qualche modo, anche le figure dei due evasi, in particolare di Angiolino, che stava scontando una lunga pena per omicidio e che in passato avrebbe gravitato nel mondo dei clan camorristici. Il 43/enne doveva restare a Isernia fino al 2006 ed essere poi trasferito in un altro carcere per ulteriori carichi pendenti. Ancora più particolare la posizione di Bavero, condannato per rapina e per reati di droga commessi nel napoletano: fu lui stesso, infatti, nel 2002 a costituirsi spontaneamente alla Questura di Isernia, ponendo fine a un periodo di latitanza. Sempre fin da ieri sera, infine, è scattata l'indagine interna della polizia penitenziaria su come l'arma usata dai due fuggiaschi possa essere finita in loro possesso. Domani un'informativa sull'evasione sarà consegnata alla Procura di Isernia, che a sua volta aprirà un fascicolo d'inchiesta.





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