AVVOCATI OFFESI DA SAVIANO: CAMERA PENALE S. MARIA C.V. (CASERTA) RIFLETTE
Data: Giovedì, 10 settembre @ 23:29:55 CEST
Argomento: Cittadini e Giustizia




SANTA MARIA CAPUA VETERE (Caserta), 10 settembre 2009 - La Camera Penale di Santa Maria Capua Vetere è tornata a riunirsi ieri per affrontare alcuni temi a cuore dell’avvocatura che porteranno a breve all’indizione di un convegno di studi con dibattiti mirati sulla giustizia. Il direttivo dell’organismo forense sammaritano - riunitosi ieri con il presidente Camillo Irace, il vicepresidente Raffaele Costanzo e i componenti avvocati Massimo Trigari, Paolo Di Furia, Claudio Sgambato, Ida Sagnelli, Annamaria Ferriero e Vittorio Caputo – aderirà idealmente anche alle astensioni dalle udienze decise dai penalisti di Napoli (il 16, 17, 18 e 21 settembre prossimi) senza proclamare alcun blocco dei processi nel circondario giudiziario sammaritano che già aveva vissuto nei mesi scorsi una lunga sospensione delle udienze per problemi locali. Il direttivo dei penalisti si è quindi aggiornato a mercoledì prossimo 16 settembre per affrontare nuovamente, a quanto pare, anche il «caso Saviano»: nella fattispecie, per studiare le iniziative da prendere (si era pensato inzialmente ad una querela poi non passata durante l’ultima assemblea, N.d.R.) in relazione ad un passo particolarmente offensivo contenuto nell’ultimo libro dello scrittore. Nel volume è riportato un articolo tratto da «la Repubblica» lo scorso anno in cui l’autore di Gomorra avrebbe offeso duramente i figli degli avvocati. Ieri, alla riunione erano presenti anche i penalisti Giuseppe Ciccarelli, Gennaro Iannotti e Umberto Pappadia incaricati dalla Camera Penale di predisporre un programma di interventi per tutelare l’onorabilità dell’avvocatura del foro: sfumata l’ipotesi della querela, i penalisti, stando ad alcune insistenti voci da confermare, potrebbero indirizzarsi verso altri strumenti legali (ma ciò verrà stabilito soltanto alla prossima riunione) sempre a tutela della loro immagine e professione. Il caso Saviano esplose durante una delle ultime assemblee della Camera Penale quando il decano dei penalisti, l’avvocato Giuseppe Garofalo, riferì del passo contenuto nel libro dello scrittore, «La bellezza e l'inferno», che suscitò l'indignazione della classe forense. Nell’articolo-lettera aperta di Roberto Saviano – i penalisti ritengono che si «lancino accuse diffamatorie nei confronti dell’avvocatura, paventando rapporti illeciti tra camorristi ad avvocati-difensori». La lettera di Saviano, fu scritto in una nota a firma del direttivo della Camera Penale, «costituisce un grave pregiudizio alla libertà di esercizio della professione e mina gravemente l’immagine sociale ed il ruolo costituzionale dell’avvocato-difensore».





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