GRAZZANISE (CASERTA): OPERAZIONE 100 PASSI: UNA FAMIGLIA IN CARCERE
Data: Sabato, 25 luglio @ 08:47:18 CEST
Argomento: Cronaca




GRAZZANISE (Caserta, 24 luglio 2009 - Un duro colpo e' stato inferto all'alba di oggi al clan dei Casalesi: 9 fermi sono stati eseguiti dal comando provinciale di Caserta. Si tratta di appartenenti alla famiglia Schiavone, attivi a Grazzanise, Alvignano, Santa Maria la Fossa, Cancello Arnone, Vitulazio e Pignataro Maggiore. Il clan "esercitava un asfissiante controllo del territorio -spiega il coordinatore della Dda e procuratore aggiunto Federico Cafiero de Raho- un asfissiante controllo del territorio attraverso la capillare imposizione del pizzo ai commercianti ed agli imprenditori". I pm ricordano la vicenda dell'estorsione del pane, ovvero, il divieto imposto ad un negozio di vendere pane e panini per liberare il mercato a vantaggio di un imprenditore affiliato. L'operazione denominata '100 passi' in quanto il capo, Alfonso Cacciapuoti risiede a poca distanza dalla caserma dei carabinieri di Grazzanise ha reso necessario l'impiego di oltre 100 militari che eseguirono anche 16 perquisizioni. L'indagine che ha portato al fermo dei 9 indagati coinvolge anche altre persone che non sono state destinatarie di un provvedimento restrittivo in quanto detenuti per altre ragioni. Il gruppo trasferito in blocco nel carcere di Santa Maria Capua Vetere e' alle dipendenza di Alfonso Cacciapuoti, in carcere dal settembre dello scorso anno in base ad un'ordinanza di custodia cautelare emessa nell'ambito dell'operazione 'Spartacus III'. Cacciapuoti utilizzava la moglie Luisa Martino e il figlio Giuseppe Cacciapuoti, entrambi fermati per impartire ordine dal carcere.

Volevano far saltare caserma carabinieri

Troppi controlli, da qui il risentimento e l'idea: far saltare in aria la sede della stazione dei carabinieri di Grazzanise, in provincia di Caserta. E' quanto voleva fare Modestino Minutolo, considerato esponente del clan camorristico dei Casalesi e ucciso nel maggio scorso. Le intercettazioni hanno ricostruito tutto. Minutolo provava forti dissapori nei confronti dei carabinieri a causa dei controlli a cui veniva sottoposto, visto che in quel periodo, nel 2008, aveva l'obbligo di dimora a Grazzanise. ''Mi hanno fatto fare una gran brutta figura'', disse una volta a telefono. Un rancore, il suo, aumentato anche dopo che i carabinieri gli sequestrarono l'auto visto che la sua polizza assicurativa era falsa. Ecco perche' Minutolo un giorno si rivolse a Pasquale Natale, operaio in una fabbrica di fuochi d'artificio: ''Vedi di farci mandare un po' di fuoco a quegli zingari, cosi' me li levo di torno. Stanno venendo tutti i giorni a casa''. I carabinieri, grazie alle intercettazioni, fermarono l'organizzazione dell'attentato e accertarono che Natale stava effettivamente preparando ordigni con oltre 6 kg di esplosivo.

Parla procuratore Lepore

Il procuratore della Repubblica di Napoli Giandomenico Lepore ribadisce la richiesta di una maggiore disponibilita' di uomini e mezzi per la lotta alla criminalita' organizzata. Il procuratore, che e' intervenuto a Parete (Caserta) ad un sopralluogo delle autorita' al deposito distrutto da un incendio della camorra, ha detto ai giornalisti: ''Ci vogliono mezzi per combattere, e con la crisi economica tutto viene limitato ed anche le forze dell' ordine debbono fare i conti con i soldi che hanno a disposizione. Se devo proteggere un magistrato - ha proseguito Lepore - sono costretto a fare i salti mortali, perche' gli uomini della scorta devo sottrarli al controllo del territorio''. ''Facciamo i conti della serva - ha concluso il procuratore di Napoli - e questo non va bene, perche' la criminalita' organizzata dispone di piu' mezzi rispetto a noi''.





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