TROPPI ARRESTI E POCHE ESTORSIONI: CLAN BIDOGNETTI IN CRISI, 7 FERMI
Data: Venerdì, 17 luglio @ 17:19:34 CEST
Argomento: Cronaca




CASERTA, 17 LUGLIO 2009 - E’ stata battezzata «Clan Cut» l’inchiesta della Dda che chiesto ed ottenuto il fermo di sette persone (di cui due irreperibili) ritenute affiliate o comunque vicine al clan dei Casalesi (gruppo Bidognetti). Ad eseguire l’operazione sono stati gli agenti della Squadra Mobile di Caserta che hanno notificato i provvedimenti a Carlo Corvino, 39 anni; Francesco Diana, 30 anni; Annibale Tummolo, 42 anni; Franco Letizia, 32 anni e Antonio Caterino, 30 anni. Le indagini hanno avuto inizio nel periodo in cui si dava la caccia a Franco Letizia, latitante tra i 100 più pericolosi d'Italia, catturato lo scorso 19 maggio. L'uomo è considerato l'attuale reggente della fazione Bidognetti dopo la cattura di Giuseppe Setola. Nei suoi confronti è stato eseguito un decreto di fermo per 416 bis nel quale gli viene contestata la qualità di promotore del gruppo criminale. I numerosi «pizzini», confessioni involontarie di alcune persone a lui vicine e una serie di perquisizioni hanno offerto un importante scorcio sulle alleanze e sulle tecniche criminali praticate dal gruppo Bidognetti ancora oggi attivo nel settore delle estorsioni. Dalle indagini è emerso che la frangia bidognettiana è attualmente disarticolata al punto da non riuscire nemmeno a garantire lo «stipendio» a tutti gli affiliati. In particolare, a fronte dei circa 130 mila euro mensili programmati e necessari per garantire un minimo di mantenimento a tutti gli esponenti del clan, ne viene raccolto a stento un terzo, a malapena sufficiente per pagare lo stipendio mensile ai personaggi più rappresentativi. Fra gli elementi maggiormente potenti di questo periodo spicca sicuramente la figura di Antonio Caterino. A lui viene contestato il reato di estorsione avendo ricevuto dai duemila ai quattromila euro come vero e proprio stipendio dall'organizzazione camorristica in cambio della sua attività nella raccolta porta a porta delle estorsioni. Sono state, inoltre, accertate estorsioni commessa ai danni di un esercizio commerciale di Cancello Arnone, nel settore lattiero-caseario, di un bar e di un'azienda di autotrasporti attiva nelle province di Caserta e Napoli. Le indagini, dunque, hanno consentito non solo di acquisire elementi di prova sull'appartenenza dei fermati al gruppo camorristico, ma anche sulle attività estorsive condotte sul territorio. Si è ulteriormente fatta luce, infine, sul triplice omicidio di Giovanni Battista Papa, Modestino Minatolo e Francesco Buonanno.





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