ASSEMBLEA COSTITUTIVA BANCA POPOLARE MEDITERRANEO: SEDI NAPOLI E CASERTA
Data: Lunedì, 29 giugno @ 20:30:25 CEST
Argomento: Economia




NAPOLI, 29 GIUGNO 2009 - Una banca per sostenere e affiancare le aziende che vogliono ampliare il proprio mercato guardando ai Paesi che si affacciano sul "mare nostrum". Questa una delle missioni principali che si propone la Banca popolare del Mediterraneo: oggi, presso l'hotel Terme di Agnano, si è svolta l'assemblea costitutiva dei soci. Prossimi passi istituzionali, l'iter autorizzativo di Banca d'Italia e a seguire, entro l'anno prossimo, l'apertura delle due sedi a Caserta e subito dopo a Napoli. Il progetto per dare vita al nuovo soggetto bancario è nato nel 2005. Quattro anni in cui i trenta soggetti promotori hanno raccolto intorno a sé ben 1.200 soci tra aziende e persone. Soci tra cui, solo per citarne alcuni, rientrano anche il capitano della nazionale di calcio Fabio Cannavaro e Silvana Fucito simbolo della lotta al racket. La banca dal punto di vista giuridico è una società cooperativa per azioni. "Il bacino del Mediterraneo - ha spiegato il presidente del Comitato promotore e futuro presidente dell'istituto, Gennaro Fusco - sarà destinatario nei prossimi anni di risorse di tipo comunitario che necessariamente renderanno queste aree fioriere di scambi commerciali". Un nome, dunque, quella di Banca popolare del Mediterraneo, che non é stato scelto a caso, ma con la precisa volontà di rendere nota la mission dell'istituto di credito. "Le aziende che vorranno allacciare rapporti con i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo - ha aggiunto Fusco - troveranno in noi un affiancamento tecnico, ma anche una guida dal punto di vista economico e strategico". La banca, infatti, si avvale di professionalità orientate all'evoluzione di questi Paesi che ha concluso Fusco "rappresentano l'unica frontiera di sviluppo del mercato". Una banca il cui Consiglio di amministrazione per i prossimi tre anni non percepirà compensi e che entro l'anno prossimo prevede 15 assunzioni, che nel triennio diventeranno 22. Un'iniziativa che trova il sostegno e l'appoggio degli imprenditori. "Le nostre piccole e medie imprese, che rappresentano le tipologie più diffuse sul nostro territorio - ha detto Umberto Masucci, componente della giunta di Confcommercio - avevano bisogno di un'aggregazione di tipo cooperativistico intorno a un progetto condiviso".





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