SCOMPARSA CAPRARA: A CASERTA DIRESSE 'IL DIARIO'. IL RICORDO
Data: Martedì, 16 giugno @ 21:46:04 CEST
Argomento: Giornali e Giornalisti


Nella foto, il giornalista Franco Tontoli: nel 1979 era uno dei redattori già ferrati de 'Il Diario di Napoli e Caserta', diretto con maestria da Massimo Caprara, scomparso oggi



NAPOLI, 16 giugno 2009 - (di Biagio Salvati - Casertasette.com) - La scomparsa di Massimo Caprara, originario di Portici (Napoli), politico, deputato e giornalista tocca inevitabilmente anche Caserta, anche se in pochi lo ricordano: nel settembre del 1979 nasce un quotidiano – «Il Diario di Napoli e Caserta» (ma la redazione napoletana, in via Santa Maria degli Angeli, fu aperta 4 mesi dopo quella di Terra di Lavoro), diretto proprio da Massimo Caprara, un uomo di altissima preparazione, figura d’altri tempi sia nei contatti umani e personali, sia sul piano professionale. Ventuno i redattori de «Il Diario», tra cui anche il giornalista Franco Tontoli (nella foto) firma di altre testate nazionali (da Il Tempo, a la Repubblica, a La Voce di Montanelli ed oggi al Corriere del Mezzogiorno).
«Il Diario» – con edizioni di Siracusa, Venezia-Mestre e Padova – fu diffuso in edicola per un anno e mezzo e pubblicato dall’editore Giancarlo Parretti ( noto per altre vicissitudini e per aver tentato la scalata della Metro Goldwyn Mayer, la famosa MgM, casa cinematografica statunitense) con la costola casertana dell’imprenditore Giovanni Maggiò e vicino all’area di Carlo Donat-Cattin (Baldassarre Armato, sindacalista Cisl e zio della parlamentare Teresa in Campania) e Gianni De Michelis nell’orbita politica veneta. Un tempo di pubblicazioni breve, ma intenso ed utile a cristallizzare il nome di diversi giovani redattori nel firmamento del giornalismo nazionale. Con il casertano Tontoli già ferrato sul campo, tra i 21 redattori figuravano anche Enzo Nucci oggi in Rai, inviato di guerra; Renato Caprile, grande firma de La Repubblica; Ersilia Carbone, Gr1 politico, Rai; Teresa Armato, oggi parlamentare; Geo Nocchetti, oggi al Tgr Rai Campania; Manuela Piancastelli, già capo servizio della redazione di Caserta de Il Mattino; Domenico Gargano, altra grande firma de Il Mattino; Rosaria Capacchione, oggi cronista de Il Mattino; Bruno Stocchetti, era caporedattore de Il Diario; Nicola Muccillo, oggi si occupa del mangiar bene sul tg regionale Rai della Campania; Umberto Baffi, «capo macchina» de Il Diario e una successiva carriera nei quotidiani nazionali genovesi e, ancora, Pietro Funaro, Nello Cozzolino e Patrizia Capua, oggi a la Repubblica di Napoli. E, inoltre, i vari corrispondenti locali tra cui Antonello Velardi, oggi caporedattore centrale de Il Mattino. Una passione, quella del giornalismo, che Massimo Caprara ha trasmesso anche al figlio Valerio, critico cinematografico de Il Mattino e ospite fisso alla trasmissione Cinematografo in onda su Rai Uno.

MASSIMO CAPRARA, IL PROFILO

''Sono vissuto molti anni accanto ad un capo come Palmiro Togliatti e ho frequentato tanti altri suoi simili da poter affermare che il loro peggior addebito e' la mancanza di umanita'. Il loro e' un deserto della giustizia che non puo' avere confini labili e impropri con la politica'': cosi' scriveva Massimo Caprara sul giornale Tempi annunciando che non avrebbe votato per l'Unione il 9 aprile 2006, una scelta da lui definita ''rivoluzionaria''. Caprara, per venti anni segretario di Togliatti, e' scomparso oggi a Milano all'eta' di 87 anni. Una personalita' complessa, attraversata da inquietudini e capace di prese di posizione a volte dirompenti che manifesta nei suoi scritti, articoli, libri e saggi. Caprara nasce a Napoli nel 1922 e dal 1944 e' al fianco di Palmiro Togliatti come segretario personale. Nel 1953 viene eletto deputato: a Montecitorio rimane per quattro legislature. Diviene anche presidente del gruppo comunista, membro del comitato centrale del partito e segretario regionale della Campania. Cariche alle quali si aggiungono quelle locali: negli anni '50 e' sindaco di Portici e fino al 1997 e' consigliere comunale di Napoli. Caprara e' uno dei fondatori del gruppo del Manifesto: e' il 1969 quando viene escluso dal Pci con gli altri aderenti al gruppo per la posizione critica assunta riguardo alla invasione sovietica della Cecoslovacchia, con un articolo intitolato 'Praga e' sola'. Successivamente, Caprara intraprende un percorso critico e, pur non aderendo ad alcun partito, abbandona l'ideologia comunista. Dopo un periodo di riflessione si avvicina alle posizioni dell'allora Polo delle Liberta'. La sua carriera giornalistica e' scandita da tappe importanti: prima redattore-capo di Rinascita sotto la direzione di Togliatti, poi collabora al Mondo, all'Espresso, al Tempo Illustrato, al Giornale e dirige per un anno e mezzo Il Diario di Caserta. Negli ultimi anni scrive vari saggi sulla politica italiana: L'attentato a Togliatti, Ritratti in rosso, Rubbettino, L'Italia s'e' Destra; La strage di Schio, L'inchiostro verde di Togliatti; Togliatti il Comintern e il gatto selvatico; Paesaggi con figure; Quando le botteghe erano oscure; Gramsci e i suoi carcerieri; Il Novecento e l'ideologia; Riscoprirsi uomo. Storia di una coscienza; Togliatti.

La redazione di Casertasette unendosi al dolore della famiglia Caprara, esprime sentitamente un sincero cordoglio.





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