CASERTA, MEDICINA SUN: CONSIGLIO RIGETTA PROPOSTE ASSESSORE REGIONALE
Data: Venerdì, 12 giugno @ 21:07:19 CEST
Argomento: Università


Deliberato del Consiglio della Facoltà di Medicina



CASERTA, 12 GIUGNO 2009 - Il Consiglio della Facoltà di Medicina e Chirurgia della Seconda Università degli Studi di Napoli, riunitosi in seduta straordinaria il 12 giugno 2009, sentita la relazione del Rettore e del Preside sulla situazione del Policlinico, preso atto: a) della proposta dell’Assessore Regionale della Sanità relativa al trasferimento delle strutture assistenziali, nonché di quelle didattico scientifiche della Facoltà dal Centro Storico, b) del documento approvato dal Senato Accademico e dal Consiglio di Amministrazione, c) della lettera inviata dal Rettore in data 11 giugno 2009 al Presidente della Regione e all’Assessore alla Sanità in risposta alla nota prima citata, dopo un lungo ed articolato dibattito, all’unanimità esprime: 1) motivato rigetto della proposta dell’Assessore alla Sanità, che nella sostanza e nella forma appare inaccettabile ed impraticabile ed in alcuni passaggi lesiva della dignità di tutti gli operatori della Facoltà. In particolare il punto 1 della proposta, in cui viene ventilato il trasferimento di una consistente parte delle strutture assistenziali del Centro Storico, incluso l’Ospedale del Gesù e Maria, con annessi laboratori didattici e di ricerca, e strutture diagnostiche ad alta specializzazione, in un’ala dell’Ospedale Monaldi. Il trasferimento dovrebbe iniziare il primo luglio ed essere completato il 31 luglio prossimo venturo, e ciò è assolutamente privo di qualsivoglia credibilità e fattibilità operativa. Non si capisce come si possa semplicemente concepire di trasferire in una nuova sede che necessita, per essere messa a norma, di una significativa riqualificazione strutturale a detta dello stesso Assessore. nell’arco di un mese (!) centinaia di operatori e migliaia di studenti, impegnati nelle complesse e delicate funzioni di una Facoltà medica, e pazienti con iter terapeutico in atto. Tale ristrutturazione dovrebbe avvenire in presenza di tutti gli operatori, apparecchiature, studenti e posti letto già trasferiti! La planimetria della “nuova” struttura non viene specificata, ma da un’analisi dei luoghi si evince che è di gran lunga inferiore ai 24.000 metri quadrati del complesso di Piazza Miraglia, attualmente utilizzato dalla Facoltà. Tra l’altro il trasferimento proposto, ovemai fosse stato credibilmente organizzato, garantendo la piena funzionalità dei reparti, lascerebbe comunque inevaso il problema della riunificazione territoriale della Facoltà. 2) piena approvazione e condivisione della relazione del Rettore e del Preside in tutti i suoi punti, in particolare sull’invito conclusivo indirizzato alla Regione di identificare una struttura che consenta la riunificazione di tutte le aree didattiche, scientifiche ed assistenziali del polo napoletano della Facoltà di Medicina, che da tempo vede disattese le sue aspettative di un dignitoso e funzionale insediamento nella città di Napoli. Un altro punto del documento dell’Assessore merita un particolare commento. Nella sua relazione afferma, dimostrando una mancata conoscenza della reale situazione, che le problematiche strutturali della Facoltà la rendono “inidonea” per una moderna assistenza, per una efficace attività didattica e per una moderna ricerca scientifica. Questa affermazione, non vera e gravemente lesiva della dignità della Facoltà, viene ripresa in maniera impropria dai quotidiani nazionali pubblicati in data 11 giugno 2009. Un giudizio così incredibilmente offensivo non corrisponde alla realtà dei fatti oggettivamente dimostrabili. Vorremmo ricordare, ove mai ce ne fosse bisogno, che i significativi risultati didattico-scientifici della Facoltà sono ampiamente riconosciuti e validati dal MIUR e che gli studenti della Facoltà si laureano nel tempo previsto dal corso degli studi, in una media di circa il 70%, con una percentuale di abbandono dello 0,03%. Questi sono i dati e la Facoltà non può consentire a nessuno che vengano ignorati. Allo stesso modo l’attività di ricerca della Facoltà di Medicina è testimoniata dalla pubblicazione di oltre 2100 lavori scientifici su riviste internazionali negli ultimi 3 anni. Su questa base il CIVR ha attribuito all’area 06 (Scienze Mediche) del nostro Ateneo una valutazione di eccellenza ben al di sopra della media nazionale (0,79/1). Un riconoscimento della qualità della nostra ricerca è ancora testimoniato dai flussi finanziari nazionali, internazionali e comunitari: la Facoltà può vantare la rispettabile assegnazione di 27 milioni di euro attribuiti alla ricerca negli ultimi 3 anni. La capacità di essere motori di sviluppo del territorio è testimoniata dal fatto che il 50% di tali fondi derivano da enti privati. Infine, nell’ambito del VII programma quadro della Comunità Europea la nostra Facoltà può vantare l’approvazione di ben 6 progetti attualmente operativi nell’ambito delle Scienze Mediche, di cui 2 in qualità di capofila. Pertanto, la situazione di disagio logistico ed ambientale non ha impedito finora l’ottenimento di risultati di assoluta eccellenza grazie all’impegno, alla professionalità e al sacrificio di tutti gli operatori. Lo stesso si può dire per l’attività assistenziale, che anche se sacrificata dalla mancanza di risorse e da strutture adeguate, esprime attività di eccellenza ed assolve al suo compito di supporto inscindibile alle attività di formazione e di ricerca. Peraltro la Regione riconosce delle punte di eccellenza assistenziale con l’individuazione di vari Centri di riferimento regionali per la diagnosi e la cura di patologie specialistiche o rare, che trovano scarse possibilità di assistenza sul territorio. In conclusione, la Facoltà è ben consapevole della necessità di una ricollocazione del polo napoletano, che consenta una riunificazione di tutte le sue strutture ed è disponibile a prendere in considerazione proposte articolate e credibili, pianificate accuratamente anche per quanto riguarda i tempi di realizzazione. Poiché la proposta formulata non garantirebbe più il diritto allo studio dei 6.000 studenti che frequentano i corsi ed il diritto alla salute delle diverse centinaia di pazienti, che giornalmente ricevono assistenza presso i nostri reparti, impedendo nel contempo il prosieguo dei progetti di ricerca clinica, la Facoltà risponde in maniera unanime che non intende disattivare alcuna struttura del centro storico per accettare un “non progetto” che rappresenterebbe di fatto un “omicidio istituzionale” e che attiverà ogni procedura legale, anche attraverso il proprio Ministero, il MIUR, atta ad impedire l’attuazione di un vero e proprio processo disgregativo.





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