CASERTA, INCHIESTA BUFALE: PER PROCURA ANTIMAFIA C'ERA OMBRA CLAN
Data: Venerdì, 03 aprile @ 15:29:19 CEST
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CASERTA - C'era l'ombra dei Casalesi anche dietro un traffico illecito di sostanze utilizzate nel Casertano per dopare le bufale, in modo da favorire la produzione di latte per le mozzarelle. E' quanto emerge dall'indagine condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli e dai Nas che ha portato all'arresto di 19 persone, tra cui tre veterinari compiacenti. A sottolineare il coinvolgimento del clan dei Casalesi, le dichiarazioni dei pentiti che hanno confermato le ipotesi investigative degli inquirenti. "L'intero traffico era gestito dal clan - ha affermato Franco Roberti, coordinatore della Dda di Napoli - mensilmente percepivano del denaro proveniente da questa attività". Sono state 47 le perquisizioni eseguite in provincia di Caserta, tra abitazioni e allevamenti bufalini: di questi 25 sono risultati coinvolti nel giro delle bufale dopate. Un giro "transnazionale" quello venuto alla luce, che coinvolge l'Italia, sede direttiva dei traffici illeciti, l'Albania, dove l'associazione criminale si riforniva di stupefacenti e farmaci, la Svizzera, dove altri componenti dell'organizzazione gestivano il traffico di somatotropina e la Corea, dove il farmaco, vietato in Europa, viene prodotto. Agli animali veniva somministrata appunto la somatotropina, anche conosciuta come 'ormone della crescita', in grado di aumentare la produzione di latte fino al 20%. La somatotropina, sottolineano gli inquirenti, è una sostanza vietata in Europa, ma non in altri Paesi. I Nas rassicurano: non ci sono rischi per la salute. Come ha spiegato il procuratore capo Giovandomenico Lepore, gli arresti di oggi servono a mostrare ai cittadini che "la guardia non è mai abbassata e che i controlli sono continui". Soprattutto, ha aggiunto, "non bisogna colpire né penalizzare un tessuto economico" come quello della provincia di Caserta. Sono, infatti, quasi 2 mila gli allevamenti presenti in quel territorio, 47 quelli controllati e di questi solo 25 sono risultati coinvolti. Una sparuta minoranza, dunque, a fronte di una maggioranza di allevatori che lavora onestamente. L'indagine condotta sulle bufale dopate nasce come "costola" di una precedente inchiesta che portò gli inquirenti a conoscenza della frode nelle competizioni sportive del settore ippico, attraverso la somministrazione ai cavalli di sostanze dopanti. Il proseguimento delle indagini ha evidenziato due traffici di sostanze illecite. Da un lato la somatotropina somministrata poi alle bufale, dall'altro ketamina, psichedelico dagli effetti più potenti derivanti dall'assunzione di Lsd, e olio di hashish, ottenuto dalla mistura di hashih e marijuana. Maggiori controlli sull'intera filiera, dall'allevamento di bufale alla produzione di mozzarelle, sono stati chiesi da Legambiente. (2 APRILE 2009)





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