MONDO: SLIP, PERIZOMA E REGGISENI. DONNE SAUDITE DICONO NO A VENDITORI UOMINI
Data: Giovedì, 26 marzo @ 18:52:40 CET
Argomento: Tempo libero




DUBAI - Lingerie venduta da uomini? No grazie. E' questo l'implicito motto della campagna di boicottaggio lanciato da un gruppo di donne saudite stanche di essere protagoniste di uno degli aspetti più paradossali dell'ultraconservatore regno petrolifero. L'obiettivo del boicottaggio, ha spiegato all'Arab Times Modie Batterjie, direttrice del Women Awareness Center di Gedda, dal quale è partita l'iniziativa, è di riportare al centro dell'attenzione un disegno di legge del 2006 che prevede la presenza di donne nei punti vendita di biancheria intima femminile. Disegno da allora ostacolato dai membri più conservatori del parlamento. In un paese dove vige una severa segregazione tra sessi, dove ad un uomo ed una donna che non siano parenti è proibito trovarsi nella stessa stanza, dove le ronde della Commissione per la protezione della virtù e per la prevenzione del vizio sono indaffaratissime a sorvegliare che i tacchi delle donne non siano troppo alti ed i corpi siano adeguatamente coperti dalle lunghe abaye nere, i negozi che vendono biancheria intima femminile impiegano esclusivamente personale maschile. In vetrina i manichini che indossano i capi intimi sono 'decapitati' per assicurare la minor identificazione con il corpo femminile possibile, ma all'interno la conversazione tra cliente e commesso inevitabilmente verte su taglie di seno, guepiere, perizoma e sensuali negligee. Al di sopra di una parata di pizzi, sete e colorati piumaggi molto in voga tra le donne del Golfo, uomini e donne, in pochi metri quadrati, scambiano richieste, consigli e apprezzamenti su capi e misure al limite di un argomento - l'intimità - impensabile come oggetto di converazione in qualsiasi altro contesto pubblico. Una situazione paradossalmente creata dalla legge, strettamente aderente alla Sharia, che impone nei negozi dell'Arabia Saudita commessi uomini, per evitare che le donne interagiscano con uomini non appartenenti alle loro famiglie. Privarsi dunque del piacere di indossare intimo per sentirsi e apparire, agli esclusivi occhi del marito, sexy, in nome del boicottaggio? Non del tutto. Molte donne saudite, per ovviare all'imbarazzo, già da tempo si dedicano allo shopping "da camera da letto" all'estero, soprattutto a Dubai. Ma anche per chi non può viaggiare c'é una scappatoia: nei centri commerciali esistono zone riservate alla sola clientela femminile ed è lì che, in boutique o in grandi store, si può acquistare lingerie in tutta libertà. Con il vantaggio di poterla provare prima di acquistarla. Negli altri negozi, infatti, per legge non esistono camerini di prova e le donne sono costrette a fare acquisti approssimativi, talvolta con spreco di soldi. Nel dicembre scorso il capo della polizia religiosa saudita aveva autorizzato i negozi di biancheria intima per donne ad impiegare personale femminile, ma solo appunto in quelli collocati in centri commerciali per sole donne. (26 marzo 2009)





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