CIA CASERTA E NAPOLI: RITARDI PRATICHE IMMIGRAZIONE PENALIZZANO RACCOLTA
Data: Mercoledì, 25 marzo @ 08:05:37 CET
Argomento: Agricoltura




NAPOLI- "Le Campagne della Campania attendono con ansia l'arrivo degli 80mila lavoratori immigrati a cui si sono aperte le porte con la firma del presidente del Consiglio". Così la Cia Interprovinciale di Napoli e Caserta chiede in una nota la "rapida pubblicazione del provvedimento sulla Gazzetta Ufficiale e l'importante ripartizione delle autorizzazioni di ingresso tra le varie regioni". "L'incomprensibile ritardo accumulato - sottolinea il presidente Salvatore Ciardiello - rischia di pregiudicare diversi lavori agricoli. Anche quest'anno è prevista la procedura informatica con domande di ingresso on line che evitano le lunghe file alle poste ma è importante che da parte delle amministrazioni competenti venga valorizzata al massimo l'attività che svolgono le organizzazioni professionali agricole di raccolta e di inoltro telematico delle richieste di nulla osta". "Come per lo scorso anno - prosegue la nota - il decreto dovrebbe permettere l'assunzione per lavori stagionali di cittadini non comunitari originari di Serbia, Montenegro, Bosnia-Herzegovina, Macedonia, Croazia, India, Pakistan, Bangladesh, Sri Lanka e Ucraina, nonché di Paesi che hanno sottoscritto o stanno per sottoscrivere accordi di cooperazione in materia migratoria come Tunisia, Albania, Marocco, Moldavia, Egitto e i cittadini stranieri non comunitari titolari di permesso di soggiorno per lavoro subordinato stagionale negli anni 2006, 2007 o 2008. Con circa il 10% di extracomunitari sul totale dei lavoratori agricoli è nelle campagne dove la presenza di immigrati evidenzia un'incidenza tra le più elevate dei diversi settori economici: sono infatti 98.155 i rapporti di lavoro in agricoltura identificati come extracomunitari negli archivi Inps, e tra le diverse nazionalità emergono principalmente gli albanesi (15%), i rumeni (12%) e a sorpresa gli indiani (10%) che trovano occupazione soprattutto negli allevamenti per l'abilità e la cura che garantiscono al bestiame". "Sono molti i settori agricoli dove i lavoratori immigrati sono diventati indispensabili come nel caso della raccolta delle fragole, delle mele, dell'uva, del pomodoro. Si tratta di un evidente dimostrazione che, gli immigrati occupati regolarmente in agricoltura contribuiscono in modo determinante all'economia agricola del Paese", conclude la nota della Cia. (24 marzo 2009)





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