CASERTA-BASSO LAZIO, ENERGIA: 50 MLN DI € PER SMANTELLARE CENRALE GARIGLIANO
Data: Lunedě, 16 marzo @ 15:01:19 CET
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LATINA - Smantellamento. Č questa la parola d'ordine per il vecchio impianto del Garigliano, struttura operativa dal 1964 al 1978 al confine tra Lazio e Campania, che entro il 2019 dovrebbe essere definitivamente smontata e bonificata. Il ritorno dell'atomo made in Italy, frutto dell'accordo italo-francese di febbraio scorso, non dovrebbe dunque coinvolgere il sito dell'alto casertano, nato durante il boom nucleare degli anni '60. Secondo gli addetti ai lavori, infatti, la possibilita' che la centrale campana, come le altre presenti sul territorio nazionale (Trino, Caorso e Latina), possa essere riconvertita da impianto Bwr (Boiling water reactor - reattore ad acqua bollente) a Epr (Evolutionary power reactor - reattore ad acqua pressurizzata) e' piu' che remota. A frenare ogni possibile ipotesi di ristrutturazione degli impianti esistenti e' l'eccessivo dispendio economico che, in tal caso, lo Stato e i partner privati dovrebbero affrontare. Se, infatti, per costruire una centrale Epr e' prevista la spesa di circa 4 miliardi di euro in cinque anni (ritardi esclusi), i costi potrebbero persino triplicarsi nel caso in cui si volesse aggiornare l'apparato tecnologico esistente, ormai vecchio di vent'anni. Dunque la centrale nucleare del Garigliano sara' smantellata. Per le attivita' di decomissioning la Sogin, societa' statale nata nel 1999 per gestire la chiusura del ciclo di vita degli impianti nucleari italiani e che ha rilevato da Enel la proprieta' dell'impianto, ha previsto la spesa di 50 milioni di euro per il quadriennio 2008-2012. (16 marzo 2009)





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