DDA ANCHE A SANTA MARIA C.V.: PM BISTICCIANO SU ISTITUZIONE
Data: Martedì, 03 febbraio @ 23:35:14 CET
Argomento: Cittadini e Giustizia




CASERTA - No alla istituzione di un nuova Direzione distrettuale antimafia, quella di Caserta, con sede a Santa Maria Capua Vetere. Contro la proposta si schierano i magistrati della Dda si Napoli che si sono riuniti oggi in assemblea al termine della quale è stato diffuso un comunicato a firma del procuratore aggiunto di Napoli Franco Roberti. La proposta della creazione del nuovo ufficio, la Dda di Caserta, "appare in controtendenza - si legge nella nota - rispetto ad alcuni capisaldi della politica legislativa del nostro paese che hanno segnato, con un certo successo, l'azione di contrasto della magistratura inquirente e che, paradossalmente, nella materia più delicata, costituirebbe un obiettivo e ingiustificabile arretramento". Roberti ricorda che "le organizzazioni mafiose più agguerrite hanno raggiunto una capacità espansiva e una tale semplicità di espansione sul territorio che perfino le autorità centrali sono costrette a segnare il passo, per la spiccata internazionalizzazione degli investimenti e, spesso, la 'delocalizzazione' dei centri decisionali". "Per fare un solo esempio - scrive Roberti - la recente cattura di Giuseppe Setola dimostra che molti dei soggetti a lui più vicini appartenevano al clan Mallardo di Giugliano di Napoli, fuori dalla provincia di Caserta. Le indagini non sarebbero state possibili se suddivise tra due Direzioni distrettuali antimafia". Per i magistrati napoletani "le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia e i processi sono pieni, se appena si volesse provare a documentarsi seriamente, di esempi folgoranti". A tale proposito si cita, tra gli esempi, quello del litorale domizio (teatro della strage degli immigrati di Castelvolturno e delle imprese criminali attribuite al gruppo stragista di Setola) che si presenta "come una linea senza soluzione di continuità sia da un punto di vista criminale che geografico". "Eppure - osserva il magistrato - é amministrativamente suddivisa tra le province di Napoli e di Caserta, e dunque le indagini, se il provvedimento fosse varato, dovrebbero essere suddivise tra due uffici giudiziari, amministrativamente separando quel che è un fenomeno criminale unitario". Inoltre "la dove solo un fiato separa le province tra loro, si instillerebbe il veleno del conflitto di competenza". I magistrati, dopo aver citato le nuove competenze in materia di rifiuti, ricordano che "sono state centralizzate le indagini in materia di terrorismo, perfino quelle sui crimini informatici, e su tutto il territorio nazionale, la scelta della centralizzazione delle indagini in materia di criminalità organizzata è ancora quella vincente". "Azzerare tutto e ripartire da capo - afferma il coordinatore della Dda di Napoli - vorrebbe dire, nella migliore delle ipotesi, scontare almeno tre anni di ritardo nella ripresa delle attività giudiziarie". Infine "non si comprende la ragione di una tale profonda modifica, unica su tutto il territorio nazionale, proprio nel momento in cui le massime autorità istituzionali e del governo hanno pubblicamente individuato la Dda di Napoli, ed in particolare il gruppo di magistrati che si occupa delle indagini di criminalità organizzata nella provincia di Caserta, come un modello di 'best practice', da esportare anche negli altri uffici giudiziari, sottolineando l'eccezionalità del lavoro svolto in questi ultimi anni". (3 febbraio 2009)





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