OMICIDIO DEL 1999 A MARCIANISE (CASERTA), ALTRI DUE ARRESTATI
Data: Mercoledì, 21 gennaio @ 19:11:12 CET
Argomento: Cronaca




MARCIANISE (Caserta) - Concorso in omicidio aggravato, detenzione e porto in luogo pubblico di armi comuni da sparo e ricettazione, con l'aggravante di avere agito per agevolare le attività dei clan camorristici Belforte di Mancianise (Caserta) e Natale di Caivano (Napoli). Con queste accuse questa mattina gli agenti della Squadra mobile di Caserta hanno notificato a due camorristi già detenuti - Antonio Raucci, di Caserta e Giuseppe Sparaco di Capodrise - un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Napoli su richiesta della Procura distrettuale del capoluogo. La misura si riferisce all'omicidio di Francesco Moretta, che fu ucciso con numerosi colpi di arma da fuoco il 26 agosto 1999 mentre conversava con un conoscente all'esterno della sua abitazione di Marcianise. Le indagini condotte dalla Squadra Mobile dopo il delitto, anche grazie alle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Antonio Gerardi e Michele Froncillo, entrambi del clan Belforte 'Mazzacane' di Marcianise, hanno permesso di ricondurre la matrice dell'assassinio alla guerra di camorra tra questa organizzazione criminale e la consorteria dei Piccolo 'Quaqquaroni' per il predominio delle attività illecite. In particolare, è stato accertato che la vittima, un geometra che lavorava nell'impresa edile del suocero, era molto vicino al clan 'Piccolo' e la sua partecipazione alle attività preparatorie di un attentato, mai realizzato, contro Domenico Belforte, capo dell'omonima cosca. In occasione dell'omicidio di Moretta, Raucci ha condotto l'auto con la quale i killer hanno raggiunto l'abitazione dell'uomo, mentre Sparaco ha recuperato gli assassini incendiando la vettura, rubata, utilizzata per il raid. Per l'omicidio sono già stati rinviati a giudizio Giuseppe Iovinella, quale esecutore materiale, Bruno Buttone come mandante e Antonio Gerardi, attualmente collaboratore di giustizia, come fiancheggiatore. E' stato invece condannato all'ergastolo con giudizio abbreviato Camillo Antonio Bellopede, attualmente libero. Un secondo esecutore materiale, Ciro Salzano è nel frattempo deceduto, vittima a sua volta di omicidio. (20 gennaio 2009)





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