BUNKER DI SETOLA: LEGGEVA LIBRI DI PAPA WOJTYLA E CAPACCHIONE
Data: Luned́, 12 gennaio @ 15:34:24 CET
Argomento: Cronaca




TRENTOLA DUCENTA (Caserta) - Un libro di Papa Wojtyla, 'Alzatevi, andiamo' su como' e un altro, 'L'oro della camorra' pubblicato di recete dalla giornalista sotto scorta Rosaria Capacchione. All'interno una lunga dedica: "con l'augurio che tu possa..." e una firma illeggibile. Nel rifugio del boss Giuseppe Setola, sfuggito per un soffio alla cattura dei carabinieri del gruppo di Aversa e del comando provinciale di Caserta, c'era tutto il necessario per sopravvivere ad una latitanza che si fa sempre piu' difficile. Non era una supervilla come era accaduto per altri gregari arrestati dai militari, ma uno squallido locale di pochi metri quadrati, con un Cristo appeso alla parete, un letto matrimoniale e sotto un tavolino la botola che gli ha consentito di mettersi in salvo per la terza volta nel giro di quattro. Sul como' anche due lattine di Coca Cola consumate, una bottiglia di profumo Cartier e la scatola vuota di un gioiello sequestrato poi dai carabinieri. Nell'armadio una decina di camice, un cappotto, qualche giacca sia invernale che estiva e pantaloni per tutte le stagioni. La residenza del boss era in un manufatto di un solo piano, con adiacente una cucina ben fornita di cibarie: pasta, olio, e anche il cartone vuoto di una torta consumata interamente. Nascosto da un separe' il bagno. Il nascondiglio di Setola era all'interno di un recinto in pietra di tufo costituito da questo monolocale, un piccolo capannone di pochi metri quadri in lamiera, e un altro locale, dichiarato pericolante, all'interno del quale si trovava un'altra botola pronta per essere usata in caso di necessita'. All'esterno di questi locali alcune decine di chili di spazzatura perche' la famiglia del boss per rendersi invisibile non andava lontano a sversare i propri rifiuti. Setola e' fuggito attraverso le fogne, ha percorso un chilometro e mezzo e poi e' sbucato davanti ad un distributore di benzina Api, invia Nunziale Sant'Antonio dove il boss ha rapinato un'Alfa 145 ed e' sparito come nel nulla. Naturalmente era armato di una pistola, probabilmente una calibro 9x21, la preferita dai sicari. Adesso e' caccia all'uomo, centinaia di carabinieri sono impegnati per cercare di trovare il nuovo nascondiglio. (12 gennaio 2008)





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