ESTORSIONI A IMPRENDITORI CAMPANI CON ATTIVITA' A MODENA: 2 ARRESTI
Data: Domenica, 07 dicembre @ 21:02:04 CET
Argomento: Cronaca




Due pregiudicati di origine campana sono stati arrestati per estorsione e violenza privata dai carabinieri del comando provinciale di Modena. Salvatore Natale, 43 anni, di Casal di Principe (Caserta) e residente a San Felice sul Panaro, e Biagio Cecere, 51 anni, di Afragola (Napoli) e residente a Finale Emilia, sono stati infatti individuati come gli autori delle intimidazioni per ottenere denaro, rivolte ad imprenditori edili campani attivi nella provincia di Modena. Per le stesse vicende, un terzo ordine di custodia cautelare è stato disposto dal gip del Tribunale di Modena, Alberto Ziroldi, nei confronti di un pluripregiudicato ora irreperibile. Sono stati poi denunciati altri quattro campani ritenuti componenti dello stesso sodalizio: M.G., 42 anni, di Napoli residente a Castello di Serravalle (Bologna), N.G., 26 anni, di Acerra (Napoli) residente ad Afragola, P.M., 40 anni, nato e residente a Napoli, e S.G., 39 anni, nato e residente ad Afragola. Le indagini che hanno portato agli arresti, condotte dal sostituto procuratore Stefania Mininni, hanno preso il via quando un imprenditore edile campano che gestiva un cantiere a Castelfranco Emilia, nello scorso gennaio ha denunciato di essere stato avvicinato da due sconosciuti che lo hanno minacciato e hanno preteso 12 mila euro. Ma il titolare della ditta si è rifiutato di pagare e ha raccontato tutto ai carabinieri. Un altro tentativo di estorsione è avvenuto il 28 febbraio, ai danni di un imprenditore edile attivo in quel momento nel Mantovano. L' uomo non ha risposto alle richieste degli estorsori, dopodiche è andato a fuoco un immobile in costruzione a cui stava lavorando. Un terzo imprenditore, impegnato nel comune di Mirandola, aveva invece corrisposto alle richieste degli estorsori, versando loro 10 mila euro in due tranche. Un altro, che conduceva un cantiere a San Dalmazio di Serramazzoni, era stato poi raggiunto e minacciato dalla banda negli ultimi tempi. Gli inquirenti stanno ora cercando di capire se il gruppo abbia contatti con la malavita organizzata, i cui metodi sono stati utilizzati nell'ambito delle estorsioni. La persona irreperibile colpita da ordine di custodia cautelare - hanno fatto sapere i carabinieri - nel minacciare gli imprenditori affermava di essere in stretto contatto con la famiglia Moccia, nucleo camorristico noto nell'area vesuviana. (6 dicembre 2008)





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