BAIA DOMIZIA, CERRITO (ASSOCIAZIONE L' ALTRA ITALIA): USCIRE DAL BUIO
Data: Martedì, 02 dicembre @ 18:47:58 CET
Argomento: Cittadini e Giustizia


Uscire dal buio per vedere la luce Una più giusta redistribuzione della ricchezza nazionale e…



CASERTA - (di Gaetano Cerrito Presidente Associazione Amici de “L’Altra Italia”) - Uscire dal buio per vedere la luce è possibile se in primis le “grandi intelligenze” che ci governano a livello centrale e periferico stabiliscono una tregua trasparente che ponga fine alle inutili diatribe, spesso fuori luogo, per pensare ai bisogni reali della gente che non riesce più ad avere punti di riferimento, mortificata, avvilita, prostrata, ma soprattutto indifesa ed inascoltata. Cari “Signori” della politica e delle poltrone, istituzionali e non, alla luce della disastrosa situazione in cui il Paese versa a partire dal Sud, credo sia arrivato il momento di porre in essere iniziative che vadano a ricreare un humus di fertilità in primis umana, oltre che di certezza del lavoro e del rispetto dello stesso, considerando che le sperequazioni tra le fasce sociali sono ormai diventate siderali. Finalmente arrivano riflessioni che bene si farebbe a rivedere gli ingaggi milionari dei calciatori, dei manager, degli stipendi d’oro dei politici e… perché – dico io - ci sia maggiore giustizia sociale. La mia ricetta continua ad essere da una vita “Premiare il merito”e con esso la fantasia, la creatività, la voglia di fare e di osare, in un mondo ormai globalizzato dove la sfida è divenuta un imperativo, riconquistando però i valori del passato, ma al passo con i tempi, in un’ottica di prospettiva concreta a partire dalla ricerca ma anche attraverso una maggiore cooperazione tra Istituzioni e cittadini, senza più silenzi assordanti. L’Italia ormai, a mio avviso, non va più da nessuna parte senza l’Europa, ma anche l’Europa potrebbe avere il fiato corto senza l’Italia. E in questa visione che necessita urgentemente un rafforzamento di un’Europa più unita, per la ricerca, per la cultura, per la difesa, per una rivisitazione delle università e della scuola in generale, per una moneta da rivedere quantomeno a partire dalla produzione in carta dei 50 centesimi e dell’Euro. Per ritornare a casa nostra, dico a Berlusconi che manca una forte politica nazionale di rilancio turistico che, potenzialmente, rappresenta la prima fonte di sviluppo del Mezzogiorno. Non a caso, nell’evoluzione economica e sociale del Sud vi è la necessità di realizzare e completare le infrastrutture per le quali sono richieste ingenti risorse, da materializzare con urgenza al fine di rimettere in circolo lavoro, economia e quindi competitività di quest’altra Italia. Si parla oggi da parte del Governo di voler investire tanti miliardi provenienti dalla UE; vorrei capire dove, come e quanti. E’ fondamentale che lo Stato, in tutte le sue componenti, crei le condizioni affinché gli operatori turistici ed economici meridionali possano difendersi e rilanciare idee ed iniziative sul mercato nazionale ed internazionale. L’intervento pubblico, su scala locale e italiana, è sovente episodico e mal coordinato, non fornendo il necessario supporto ad un diffuso sviluppo del comparto turistico. A tal proposito mi piace citare il caso della Riviera Domizia, dove sono state condotte battaglie epiche dal sottoscritto e da alcuni rappresentanti istituzionali, risultate poi non bastevoli per avere dovuto combattere contro tutto e contro tutti, Stato e anti-Stato. Chiedo con forza al Governo e all’opposizione, a livello nazionale e periferico, di aprire una “nuova stagione politica” che rimetta al centro dell’azione le precarietà dei cittadini, la questione Meridionale a partire dalla Riviera casertana, che potrebbe rappresentare un faro di svolta e di riscatto concreto. Mi attendo risposte dalle stanze dei bottoni. (2 dicembre 2008-18:45)





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