CRIMINE E CAMORRA, CASERTA: NUOVO ARRESTO FIANCHEGGIATORE SETOLA
Data: Sabato, 08 novembre @ 19:24:41 CET
Argomento: Cronaca




(ANSA) - CASERTA, 8 NOV - Un altro arresto della Squadra Mobile di Caserta nell'ambito delle indagini sulla fazione stragista dei Casalesi, capeggiata da Giuseppe Setola, latitante inserito tra i più pericolosi d'Italia ed accusato di omicidi, tra cui la strage di Castelvolturno, nella quale furono uccisi sei immigrati africani, di estorsioni e di attentati contro negozi ed strutture di imprenditori dell'agro aversano e del litorale Domiziano. A Villaricca, nel Napoletano, gli uomini diretti dal vice questore Rodolfo Reperti hanno arrestato Domenico Quarto, di 47 anni, di Mugnano, altro comune del napoletano, accusato di avere preso in fitto l'appartamento nel quale ieri agenti della Mobile casertana e del Servizio centrale operativo, hanno arrestato altri due fiancheggiatori di Setola, Davide Granato, di 33 anni e Giuseppe Alluce, di 32 anni, entrambi di Casal di Principe. Quarto, che al momento dell'arresto ha detto di chiamarsi Antonio, così come è risultato dai documenti personali, (patente, carta d'identità, codice fiscale e tessera sanitaria) aveva sottoscritto il contratto di locazione con la falsa identità.
"La Polizia continua a fare terra bruciata attorno al gruppo stragista dei Casalesi ed ai fiancheggiatori di Giuseppe Setola". Lo dice il questore di Caserta, Carmelo Casabona, commentando il nuovo arresto di oggi nei confronti di un esponente della fazione stragista che fa capo al super latitante Giuseppe Setola. "L'arresto di questa mattina, di Domenico Quarto che va ad aggiungersi agli arresti di ieri di personaggi di peso dell'organizzazione, Vincenzo Cirillo, Antonio Alluce e Davide Granato - ha aggiunto - è una ulteriore conferma della fitta rete di collaboratori e di persone, spesso insospettabili che offrono protezione e favoriscono la latitanza dello stesso Setola e dei suoi più diretti collaboratori". "Quarto - conclude Casabona - si aggiunge alla lista di altri pregiudicati della zona aversana ed anche del napoletano che la Squadra Mobile, nell'ambito di un preciso piano investigativo ed operativo predisposto d'intesa con la DDA di Napoli, è riuscita ad assicurare alla giustizia". (8 novembre 2008)





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