S. MARIA C.V. (CASERTA): FOLLA IMMENSA AI FUNERALI DI MARTUCCI
Data: Mercoledì, 29 ottobre @ 17:38:37 CET
Argomento: Giudiziaria




SANTA MARIA CAPUA VETERE (Caserta) – Prima un fiume di gente che ha sfilato per tutta la mattina nella camera ardente allestita nella stessa chiesa dei funerali, poi le centinaia di persone che a stento è riuscita a contenere la chiesa degli Angeli nel centralissimo corso Garibaldi. E’ stato salutato così, per l’ultima volta Alfonso Martucci, penalista insigne sammaritano, spentosi domenica scorsa a Milano dopo una malattia. Il rito è stato officiato dall’arcivescovo di Capua Bruno Schettino che ha ricordato la figura del fine oratore. Tanti gli amici, conoscenti, colleghi, politici, magistrati e rappresentanti delle istituzioni che hanno testimoniato la vicinanza alla famiglia. Oltre al decano dei penalisti Giuseppe Garofalo, al presidente della Camera Penale Raffaele Petrillo, al presidente dell’ordine degli avvocati Elio Sticco e ad un altro illustre rappresentate del foro, l’avvocato Pompeo Rendina (che in tribunale ha tenuto un’orazione funebre insieme al consigliere dell’ordine forense Alberto Zaza d’Aulisio), erano presenti anche diversi magistrati. Dal presidente del Palazzo di Giustizia Andrea Della Selva, al Procuratore capo Corrado Lembo; l’aggiunto Paolo Albano, il Procuratore capo di Cassino Gianfranco Izzo, l’ex capo della Procura Mariano Maffei, i giudici Antonella Vertaldi, Alberto Pacelli e altri. In prima fila il sindaco Giancarlo Giudicianni. Le parole di una sorella di Martucci, che ha parlato del fratello come un «uomo buono, che non portava mai rancore per nessuno, con il Dna della bontà» hanno commosso tutti i presenti: applausi all’uscita della bara portata dai suoi allievi e coperta dalla toga del «maestro».

L’ORAZIONE IN TRIBUNALE «Non è facile, per la sua vita intensa, commemorare Alfonso Martucci». Queste le prime parole del penalista Pompeo Rendina – già senatore della Repubblica - pronunciate per l’orazione funebre tenutasi nel pomeriggio a Palazzo di Giustizia di Santa Maria Capua Vetere. ««Lo si può fare dicendo di lui – ha continuato Rendina – come del grande avvocato diventato di livello nazionale, del grande oratore, dotto, appassionato, del conversatore raffinato e colto, fluido, arguto, del suo carisma e del suo fascino, ma ciò non esaurisce il quadro della sua personalità complessa e a volte divisa e combattuta». Tra i parenti di Martucci, un cugino «famoso», l’ex Questore di Benevento Natale Argirò, già comandante della Polstrada di Caserta, sammaritano doc, oggi in servizio presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. «L'ho visto l'ultima volta poco prima che partisse per Milano – ricorda il questore - un viaggio che lui stesso immaginava fosse senza ritorno: nei suoi occhi la rassegnazione cristiana alla Divina volontà, ho ricevuto il suo tenero abbraccio, privo di forza ma caldo e affettuoso. Alfonso sapeva che non ci saremmo più rivisti». Tanti i passaggi dell’omelia che hanno commosso i partecipanti, tutti – e soprattutto gli allievi del «maestro» che hanno portato la bara - con le lacrime agli occhi.

IL RICORDO DI DE FRANCISCIS - “Con la scomparsa dell’avvocato Alfonso Martucci la provincia di Caserta perde uno dei suoi figli più illustri. A piangerlo non è solo l’avvocatura ma tutto il mondo delle professioni”. Lo afferma il presidente della Provincia, Sandro De Franciscis, nel giorno del funerale celebrato con una solenne funzione a Santa Maria Capua Vetere. “Mi lega a Martucci il ricordo di alcuni incontri, anche informali, nei quali ho avuto sempre modo di apprezzarne il tratto umano oltre che l’enorme preparazione – aggiunge De Franciscis –. Nei suoi confronti esprimo apprezzamento per l’insegnamento lasciato alla classe forense del nostro territorio e la capacità di coniugare la professione, sempre ad altissimi livelli, e l’impegno in politica, che lo portò fino ai banchi del Parlamento. Assolutamente comprensibili appaiono quindi ai miei occhi – conclude il presidente della Provincia – i numerosi attestati di vicinanza per la grave perdita che in questi giorni sono giunti alla famiglia e alla categoria dell’avvocatura non solo sammaritana”.
(28 ottobre 2008-17:30)





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