CASERTA: SI E' SPENTO IL PRINCIPE DEL FORO ALFONSO MARTUCCI
Data: Domenica, 26 ottobre @ 12:05:24 CET
Argomento: Giudiziaria




MILANO - (C7) - Si è spento oggi a Milano, dopo una male incurabile che lo aveva visto 'assente' dai tribunali da alcuni mesi, il principe del foro di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) Alfonso Martucci, figura irripetibile di penalista che ha incantato per anni diversi fori nazionali. Già deputato, uomo di grande spessore culturale, figlio d'arte, storico, Martucci è stato impegnato in numerosi processi in tutta Italia. Impossibile elencare in poche righe il lunghissimo curriculum e la storia dell'avvocato Alfonso Martucci peraltro proptagonista anche di un film, 'L'Udienza è aperta, presentato al festival di Venezia. Martucci aveva 75 anni. (SEGUE) (26 ottobre 2008-12:00)

Alfonso Martucci, il profilo

Nato a S.Maria C.V. il 19 novembre 1933 a Palazzo Martucci, da Alberto famoso penalista e da Clementina Villani, eccellente pianista. Alfonso Martucci ha due sorelle, Giuseppina oggi suora di clausura nelle Domenicane di Alba, Marina impegnata come laica in associazioni cattoliche con la quale vive da sempre ed un fratello Giuseppe dirigente e coordinatore dei Giudici di Pace a Capua. Ha frequentato l’asilo infantile all’Istituto Santa Teresa del Bambino Gesù e le scuole elementari statali ed il Liceo Classico a S. Maria C.V.. Dopo la maturità classica Alfonso Martucci si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università Federico II di Napoli dove ebbe come docente universitario Giovanni Leone che gli diede la tesi in procedura penale: “Fatto notorio e massimo di esperienza nel processo penale”, ma poiché Giovanni Leone diventò Presidente della Camera egli dovette discutere la tesi con il suo allievo il professore Carlo Massi. Dopo la laurea con 110 e lode, Alfonso Martucci iniziò l’esercizio della professione dove ebbe il primo dei maestri eccelsi che lo guidarono: suo padre. Nonostante i processi di cui fu indimenticabile protagonista lo portassero in tutta Italia, e che lo accreditarono come uno dei più insigni avvocati ed oratori del nostro Paese, e nonostante le lusinghiere proposte di trasferimento, non lasciò mai S. Maria C.V. Iscritto al Consiglio dell’Ordine fin dal luglio 1955 come praticante, come Procuratore Avvocato dal settembre 1957 e nell’Albo dei Cassazionisti dal 1972. Ha ininterrottamente esercitato la professione in sede penale mantenendo lo studio in S. Maria C.V. presso la sede professionale del padre prof. Alberto che fu tra i più insigni giuristi ed oratori che abbia avuto la Città. Tra i numerosi processi di cui fu protagonista si ricordano: il triplice omicidio di via Michelangelo da Caravaggio a Napoli, di oltre trenta anni fa, dove difendeva l’avvocato Mario Zarrelli; quello a carico di Giuseppe Misso, di oltre venti anni fa, indiziato della strage del treno Italicus presso Firenze; quello celebratosi a Reggio Calabria per la sommossa della città verificatasi circa 30 anni fa; quello per le manifestazioni violenti di protesta che sconvolsero la città di Caserta per la retrocessione di ufficio della squadra di calcio della Casertana, quello inerente l’omicidio dell’On. Dott. Russo, primario dell’ospedale di Capua; quello a carico di Rita Squaglia per l’omicidio dell’imprenditore Acconcia avvenuto nella villa di quest’ultimo a Sorrento; quello inerente la strage alla Canottieri Napoli; quello per la strage di S. Antonio Abate; inoltre difensore storico di Raffaele Tutolo, Antonio Bardellino, Francesco Schiavone detto “Sandokan”, Michele D’Alessandro, Valentino Gionta, delle famiglie Moccia e Magliulo. Per numerosi bienni è stato eletto Consigliere dell’Ordine e per un biennio Presidente del Consiglio. E’ stato presidente di varie commissioni degli esami di Procuratore e Avvocato in particolare negli anni 1990/1991. Relatore in numerose conferenze nazionali, in particolare sul Nuovo Codice di Procedura Penale del 1989 sull’oratoria forense e sulla deontologia professionale (rilievi critici e proposte). Si ricordano in particolare Congressi Nazionali Catanzaro (Presidente), Congresso nazionale Roma 1993, Venezia sulle norme di deontologia relative al Nuovo Codice di Procedura Penale indetto dalla Camera Penale e dal Consiglio dell’Ordine anno 1996 e 1999, Camera Penale del Tribunale di Siena. E’ stato conferenziere in vari argomenti culturali anche in materie non prettamente giuridiche: tra le orazioni di maggior pregio si ricordano quelle su Sant’Alfonso Maria dè Liguori, su Alfredo De Marsico, su Del Cogliano, su Pirandello autore e su varie opere pirandelliane, su “La donna in magistratura ed in avvocatura”. Una impegnativa attività culturale è stata svolta dall’avvocato Alfonso Martucci anche nell’ambito del Lions Club di Caserta Host, cui è iscritto fin dal 1961 e di cui è stato peraltro presidente e Premio Belvon Jones. Dal 1992 al 1994 è stato Presidente Vicario della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati alla cui composizione fu eletto quale “indipendente cattolico”, nelle file del P.L.I.. Attualmente Presidente onorario provinciale dell’U.D.C. e Commissione Bilancio. Negli ultimi anni si è dedicato quasi esclusivamente alla professione, lasciando quale testimone della tradizione familiare forense, il nipote Alberto Martucci, avvocato del Foro sammaritano.





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