Un pentito di vecchia data (che non dovrebbe avere più contatti con le sue zone) riferisce che proprio da Casal di Principe gli sarebbe arrivata la voce di un piano per uccidere lo scrittore di Gomorra, Roberto Saviano. La gola profonda dei Casalesi, che vive in una località protetta del centro italia parlerebbe ancora - ed è qui anche lo scandalo - con quelli di Casale. La scena che racconta il pentito (riferitagli) somiglia all'attentato in autostrada del 23 maggio 1992 a Capaci, in cui morirono Giovanni Falcone, moglie e scorta. Un'azione plateale di cui non c'è traccia nella storia del crimine Casalese. In un caso, la camorra casertana, con l'appoggio dei siciliano, uccisero 25 anni fa Franco Imposimato, fratello del magistrato-deputato Ferdinando.
NAPOLI - La Dda di Napoli ha avviato indagini sull'ipotesi di un piano del clan camorristico dei Casalesi per compiere un attentato contro lo scrittore Roberto Saviano. Secondo quanto si apprende, a denunciare l'intenzione del clan del casertano - oggetto di ampia parte del best-seller 'Gomorra' di Saviano - e' stato un agente di polizia giudiziaria, che ha riportato all'Antimafia una notizia di 'seconda mano'. Le indagini rientrano nel fascicolo, che la Dda ha gia' aperto da tempo, sulle minacce allo scrittore. A riferirlo all'agente - secondo quanto scrive oggi il Corriere della Sera - sarebbe stato Carmine Schiavone, primo pentito dell'operazione Spartacus che iniziàò a collaborare nel 1993. (/14 ottobre 2008)