STRAGE NELLA SOWETO DI CASERTA, GRASSO: FUORI IMMIGRATI NON REGOLARI
Data: Sabato, 20 settembre @ 12:30:37 CEST
Argomento: Cronaca


Il procuratore nazionale antimafia, al Messagero, ha dichiarato: a Castelvolturno c'e' gente che puo' fare chilometri senza incontrare mai nessuno". I lavoratori immigrati devono essere regolarizzati



"Ho sempre paura a parlare di fenomeni che non conosco bene. Soprattutto quando le indagini sono ancora in corso. Bisognerebbe prima capire la motivazione della strage". Lo afferma in un'intervista a 'Il Messaggero' il procuratore nazionale Antimafia Piero Grasso in merito alla strage di camorra di Castelvolturno (Caserta). "Non credo -aggiunge pero' il procuratore- che questa gente abbia dei gruppi di fuoco. E quindi la forza di reagire o vendicarsi, innescando una faida con i clan. La mia impressione e' che non possano andare oltre le manifestazioni di strada che sono avvenute nelle ultime ore. Non penso possa nascere una guerriglia". Alla domanda se in Italia stiano crescendo mafie nordafricane e straniere il procuratore Antimafia risponde che "e' chiaro che quella di due giorni fa non e' stata un'azione dimostrativa, ma un'operazione mirata. Gli agguati si sono consumati in diversi punti, come se gli obiettivi fossero stati chiari. Prima in un posto poi in un altro. Ma se si affronta in generale il problema della criminalita' straniera bisogna anche occuparsi del modo in cui gli immigrati vengono trattati. C'e' chi vuole buttarli in mare e chi poi se ne serve come manodopera. Accade nel nordest come nelle campagne di Napoli". "Bisogna capire - continua Grasso - cosa succede e soprattutto prevenire, perche' la criminalita' trova manodopera nell'illegalita' e nella disperazione. Il problema va risolto alla radice. Bisogna mettere in atto un'azione di prevenzione, proprio nell'ottica di risolvere l'allarme criminalita'. I lavoratori immigrati devono essere regolarizzati. Per evitare che proprio la criminalita' trovi un terreno fertile sul quale attecchire. Ma c'e' anche il controllo del territorio - conclude - perche' in quelle zone c'e' gente che puo' fare chilometri senza incontrare mai nessuno". (20 settembre 2008-12:30)





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