COMITATO CITTADINI CASERTANI ATTACCA PIANO DIFFERENZIATA COMUNE
Data: Sabato, 05 luglio @ 18:47:14 CEST
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CASERTA (di Giovanna Maietta - Comitato Cittadinicasertani) - La scarsa capacità dell’amministrazione comunale di Caserta di attivare un servizio di raccolta differenziata efficiente è a conoscenza anche dell’ufficio della presidenza della Repubblica. Dopo il mancato affidamento del porta a porta e un piano di raccolta differenziata il Comitato cittadinicasertani aveva chiesto il commissariamento della gestione comunale dei rifiuti così come previsto dall’O.P.C.M. n. 3639 dell’11 gennaio 2008. Il segretario generale della Presidenza della Repubblica ha rappresentato al Comitato e ad altre associazioni che hanno aderito alla richiesta di commissario ad acta, “di aver sottoposto all’attenzione dell’ufficio del sottosegretario Guido Bertolaso, la critica situazione in argomento”. L’ordinanza del presidente del consiglio dei ministri imponeva ai comuni della Campania di redigere un piano di raccolta differenziata da attuare entro 11 aprile. Ma il comune di Caserta che non solo aveva presentato al posto di un piano una delibera del consiglio comunale scartata dall’assessorato all’ambiente regionale non essendo stata giustamente considerata un piano ma solo un deliberato che impegnava l’amministrazione a redigere il piano, ma avevano prorogato autonomamente i tempi dell’affidamento al 10 maggio. Una data trascorsa senza alcun cambiamento e preceduta da iniziative temporanee che hanno comportato una spesa gravosa alle casse comunali attraverso cassoni collocati in alcune aree della città costati oltre un milione di euro per un 3 per cento di differenziata. L’amministrazione Petteruti non solo non ha fatto il piano e la raccolta differenziata entro i termini previsti ma ha arrecato ulteriore danno alla città con risultati scontatamente deludenti che non potranno giustificare la spesa e l’ulteriore sacrificio chiesto ai cittadini costretti a percorrere centinaia di metri per buttare il proprio sacchetto. Questa critica situazione cosi come definita dal sottosegretario della presidenza della repubblica dovrebbe imporre minimo il commissariamento. Ma si sa che i comuni e le inadempienze dei vari amministratori sono graziate dai vertici governativi che preferiscono infierire sui cittadini già penalizzati nella salute e la tasca piuttosto che verso i colleghi politici. Ora non si sa per quale motivo un O.P.C.M. perde efficacio pur non essendo stata revocata. Sarà forse per il subentrato decreto rifiuti di Berlusconi non ancora convertito in legge’ Se cosi è il decreto è arrivato il 23 maggio mentre il comune è inadempiente dal 11 aprile. E intanto la gestione comunale dei rifiuti continua a mettere a rischio il cittadino e i lavoratori, il passaggio di cantiere dei lavoratori Sace alla ecologica Saba potrebbe invogliare a indire una nuova gara d’appalto inutile visto che i problemi da affrontare sono sempre gli stessi, un servizio efficiente e organico da reintegrare. In effetti se l’accordo non dovesse andare in porto sarebbe pretestuoso visto che l’argomento del contendere sono otto lavoratori che la nuova ditta non vorrebbe accogliere. (5 luglio 2008)





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