CASO CLEMENTE: INTERROGAZIONE AL MINISTRO DOPO 12 PSICO-PERIZIE IN 43 GIORNI
Data: Giovedì, 12 febbraio @ 16:07:55 CET
Argomento: Cronaca


Il senatore napoletano Michele Florino ha presentato una interrogazione parlamentare al Ministro della Giustizia sulla detenzione dell'editore del Corriere di Caserta, accusato di estorsione, per chiedere "se non intenda disporre una visita medico-legale non condizionata dall'inchiesta giudiziaria in corso". Clemente, come già riportato da Casertasette, ha subìto 12 perizie psichiatriche in 43 giorni di detenzione. Di seguito il testo dell'interpellanza:



"Il signor Maurizio Clemente, editore del Corriere di Caserta, è stato accusato di estorsione a mezzo stampa; il signor Clemente è stato esaminato da uno psichiatra e da due psicologi i quali, alla fine, hanno dichiarato che il detenuto soffre di una depressione medio-grave, che potrebbe dare esiti autolesionistici: il professor Alberto Manacorda, docente di psichiatria presso l'Università di Napoli nominato dal Gip, depositando i risultati della perizia psichiatrica del signor Clemente, ha affermato che il suddetto è perfettamente compatibile con il regime carcerario; a parere dell'interrogante appare evidente che i pareri contrastanti non siano in linea con l'indirizzo giuridico volto ad accertare le reali condizioni di salute del detenuto, si chiede di conoscere se il Ministro in indirizzo abbia notizie delle condizioni fisiche del detenuto Clemente e cosa gli risulti in termini di compatibilità di tali condizioni con il regime carcerario e se non intenda disporre una visita medico-legale non condizionata dall'inchiesta giudiziaria in corso."

Sono state 12 le consulenze psichiatriche eseguite sull'editore definito occulto del Corriere di Caserta, Maurizio Clemente, in carcere esattamente da due mesi con l'accusa di estorsione tentata e consumata. Un monitoraggio costante e necessario che lo stesso gip, nel rigettare la seconda richiesta di scarcerazione, ha "raccomandato" alla direzione del penitenziario fornendo il proprio nulla osta per un eventuale trasferimento del detenuto in altra struttura carceraria. Clemente, in isolamento sin dall'inizio della detenzione (per sua scelta in quanto temerebbe ritorsioni da parte di detenuti per i quali si è interessato il Corriere di Caserta) può vivere la vita carceraria - secondo il perito del gip, prof. Manacorda - ma deve essere costantemente sotto osservazione. Non può essere al momento scarcerato, secondo l'ultimo rigetto, in quanto pericoloso per l'inqunamento delle prove. Dunque, pericolo per lui stesso all'interno del carcere (ma la direzione carceraria starebbe valutando la possibilità di collocarlo con la compagnia giusta) e pericolo se gli venisse concessa la detenzione domiciliare. Per quest'ultimo motivo, il giudice teme un difficile controllo del Clemente il quale, anche in una regione diversa, potrebbe facilmente comunicare con l'esterno una volta dotatosi di cellulare e schede nuove. Un rischio, d'altronde, che si corre con tutti i detenuti agli arresti domiciliari che dovrebbero essere controllati giorno e notte per verificare gli obblighi imposti dal giudice. Per Clemente, gli arresti domiciliari, secondo il giudice diventerebbero più difficili da controllare atteso che ha "commesso l'attività delittuosa utlizzando spesso il telefono". Una campagna pubblicitaria della Telecom di qualche anno fa interpretata da Massimo Lopez consigliava che "una telefonata allunga la vita". A Clemente, a quanto pare, allunga la detenzione.





Questo Articolo proviene da Casertasette
https://lnx.casertasette.com

L'URL per questa storia è:
https://lnx.casertasette.com/modules.php?name=News&file=article&sid=1441