*ELEZIONI, SINISTRA DISTRUTTA: VELTRONI AMMETTE E TELEFONA A BERLUSCONI
Data: Lunedì, 14 aprile @ 21:17:08 CEST
Argomento: Politica




Le proiezioni nazionali - sia quelle effettuate da Consortium per la Rai e per Sky, sia quelle Ipsos-Mediaset - disegnano un quadro ancor più favorevole al centrodestra di quello tratteggiato dagli exit-poll. Una tendenza che lo scrutinio delle schede conferma - almeno per ora - in pieno. Come Walter Veltroni ha riconosciuto, ammettendo la sconfitta nella telefonata fatta a Silvio Berlusconi. La vittoria del Cavaliere è il principale ma non l’unico dato che emerge dalle elezioni. Colpiscono la scomparsa della Sinistra Arcobaleno in Parlamento, che potrebbe essere seguita dall’uscita di scena di Fausto Bertinotti. Lo stesso - fatte le debite proporzioni - vale per i Socialisti e per il loro leader, Enrico Boselli, il quale ha già annunciato le dimissioni. Sopravvive in Parlamento - ma con una presenza ridotta all’osso al Senato - l’Udc di Pier Ferdinando Casini, il cui disegno politico esce però fortemente ridimensionato da una contesa in cui l’ex presidente della Camera si è gettato con forte verve polemica nei confronti del Cavaliere. Dalle urne esce un’Italia più bipolare e tendenzialmente bipartitica - uno scenario sul quale sia nel loft del Pd sia nel quartier generale del Pdl si è cominciato a ragionare. Com’è ovvio, gli umori nelle due compagini sono di segno opposto. Di certo ottimo è l’umore del Cavaliere, che ha vinto in pieno la propria scommessa. Alla Camera il gap secondo Consortium sarebbe di 6,1 punti, per Ipsos il divario salirebbe a 8,2 punti. Quanto al Senato, Ipsos stima il gap in 8,6 punti, Consortium lo fissa a 8,7 punti. Notevole la differenza con gli exit-poll (l’ultimo effettuato da Consortium stimava, al Senato, un gap del 2,5 per cento). Ulteriori sorprese - nel confronto tra proiezioni ed exit-poll - arrivano dalle indicazioni sui singoli partiti. Il primato spetta al Pdl, non al Pd: secondo Ipsos la forza capeggiata da Berlusconi raggiunge il 37,9 al Senato, il 37 alla Camera. Il Pd ottiene invece il 34 a Palazzo Madama, il 33,6 a Montecitorio. La forza guidata da Veltroni dunque non raggiungerebbe la soglia del 35 per cento (vale a dire la “quota-salvezza” per il segretario). Sempre secondo Ispos, la Lega incasserebbe l’8,1 tanto al Senato quanto alla Camera. Stando all’istituto di Nando Pagnoncelli, l’Mpa raggiunge l’1,1 al Senato, l’1,2 alla Camera. L’Italia dei Valori incassa invece il 4,4 al Senato, il 4,5 alla Camera. L’Udc è al 5,7 al Senato, al 5,6 alla Camera. Debacle per la Sinistra Arcobaleno: 3,1 al Senato, 3 per cento alla Camera. Una disfatta che impedisce alla forza guidata da Fausto Bertinotti di ottenere seggi alla Camera e forse anche al Senato, visto che in nessuna regione supererebbe lo sbarramento dell’8 per cento. Con conseguente vantaggio per il Pdl, che nelle regioni “rosse”, per esempio, incassa tutti i seggi spettanti ai perdenti. A Palazzo Madama l’Udc pare ottenere al massimo 3 seggi. Nessun seggio - né alla Camera né al Senato - per Destra e socialisti. La Destra incassa il 2,6 alla Camera e il 2,2 al Senato, i socialisti lo 0,9 a Palazzo Madama e l’1 per cento a Montecitorio. (N.D.Leone-Il Velino) 14 aprile 2008





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