*SAVIANO PIANGE: ANNIENTATI BERTINOTTI (CHE LASCIA) E IL PECORARO*
Data: Lunedì, 14 aprile @ 21:11:53 CEST
Argomento: Politica




Roma - L'autore dii Gomorra, Roberto Saviano, avrà sicuramente versato qualche lacrima per la notizia dell'annientamento della Sinistra e soprattutto quella di Fausto Bertinotti con il quale è andato spesso sottobraccio. E' stato lo stesso Bertinotti ad annunciare che lascerà la politica per il fallimento di oggi. Con la sua giacca di velluto, si allontana quindi dalla scena politica così come Pecoraro Scanio, deputato dalle idee 'a seconda dei casi.

Per la Sinistra radicale italiana si sta profilando un vero e proprio disastro elettorale. Se negli exit-poll e nelle prime proiezioni aveva prevalso, assieme alla delusione, una certa prudenza, i dati delle ultime proiezioni per Camera e Senato, che godono di una copertura sui voti reali di oltre il 60 per cento, dicono sostanzialmente che Sa non avrà certamente alcun rappresentante al Senato e probabilmente nessun rappresentante alla Camera. Nelle regioni rosse, infatti, dove Pdci, Prc, Sd e Verdi, assieme, contavano di guadagnare una congrua rappresentanza parlamentare, superando in alcune lo sbarramento dell’otto per cento per il Senato, il dato relativo a Sa raramente supera il cinque per cento, non lasciando speranza non solo per la formazione di un gruppo senatoriale, ma anche per l’elezione di deputati. A ciò va aggiunto il dato percentuale, che se dovesse prendere forma nelle dimensioni sin qui prospettatesi nelle proiezioni, significherebbe che i partiti radical, dati sia alla Camera sia al Senato sotto il quattro per cento, avrebbero un numero di voti pari a un terzo di quelli presi due anni fa, quando ottennero circa l’undici per cento in entrambi i rami del Parlamento. Voti verosimilmente in uscita verso il Pd di Walter Veltroni che, pur non sfondando, guadagna in percentuale rispetto ai dati dell’Ulivo del 2006 e raccoglie i frutti del voto utile, mentre non sembra sia stato in grado di raccogliere voti al centro e a destra. E incontrando i giornalisti in serata, Fausto Bertinotti ha annunciato il proprio ritiro dalla scena politica, rinunciando a tutti i ruoli dirigenziali nel suo partito: "E' una sconfitta netta di proporzioni impreviste. Ora - ha aggiunto Bertinotti - si deve produrre una discussione in tutte le parti che costituiscono la sinistra italiana'. In precedenza, dalle reazioni a caldo degli esponenti di Sa, erano giunti segnali che preludevano, se non a una resa dei conti, a una seria messa in discussione del progetto fortemente voluto da Bertinotti e contrastato da Oliviero Diliberto, che avrebbe preferito mantenere, oltre al simbolo storico della Falce e martello, anche l’identità delle singole formazioni. Attacca il capogruppo del Pdci alla Camera Pino Sgobio, per il quale "la mancanza della falce e martello nel simbolo della Sinistra Arcobaleno ha portato sicuramente un danno alla nostra lista”, ma l’attacco più forte, per il momento, viene dalla verde Grazia Francescato, che in diretta televisiva ha chiesto esplicitamente la testa di Alfonso Pecoraro Scanio, affermando che “di fronte a un risultato del genere, un leader europeo si dimetterebbe subito”. Sempre dal fronte dei verdi, il capogruppo a Montecitorio Angelo Bonelli afferma che “bisogna aprire una riflessione all'interno dei Verdi ma, per correttezza, anche con gli amici della Sinistra". Più prudente, infine, il segretario di Rifondazione comunista Franco Giordano, sul cui partito ricade il maggior peso numerico della debacle: “''Certamente - ha detto Giordano - il futuro è quello del soggetto politico unico. Comunque penso che dobbiamo lavorare alla ricostruzione della Sinistra in Italia''. (14 aprile 2008-21:11)





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