SPARTACUS, OFFESE DAI BOSS: LA GIORNALISTA CAPACCHIONE SU DONNA MODERNA
Data: Giovedì, 27 marzo @ 01:04:47 CET
Argomento: Cronaca




"Io non moriro' quando mi uccideranno i camorristi, ma se smettero' di avere la curiosita' nel mestiere. E la voglia di scoprire la verita'". Cosi' Rosaria Capacchione, la giornalista de 'Il Mattino' minacciata dai due latitanti Francesco Bidognetti e Antonio Iovine per le sue indagini sulla mafia, nell'intervista a 'Donna Moderna' in edicola da giovedi 27 marzo. "Dei pizzini di Provenzano - sottolinea Capacchione - si occupano i giornali internazionali. Questi due, invece, fanno i fantasmi e non gliene frega niente a nessuno. Caserta deve rimanere lontana dai riflettori, perche' in questa provincia girano grossi flussi di denaro". "Mi temono perche' so tutto quello che hanno combinato dal 1985 ad oggi, ma il clan dei Casalesi non ce l'ha solo con me". "I politici - prosegue la giornalista - dovrebbero capire il pericolo e proteggere non me, ma i comuni cittadini. E promuovere un'economia pulita, che blocchi quella sporca. Mentre i bravi giornalisti dovrebbero ignorare i comunicati stampa e capire, oltre al 'chi' e al 'che cosa' dei fatti, anche il 'perche''". "Ho 48 anni - conclude Capacchione, spiegando il suo rapporto con la paura - e a questa eta' non si cambia. Non mi piego e faccio la vita di sempre. Prima o poi la mia vita finira', intanto io sto sempre buttata al giornale. Temo per i miei cari ma mai nessuno mi ha mai detto 'Rosaria statti zitta'. Mai". (26 marzo 2008)





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