IPERTENSIONE ARTERIOSO: AMBULATORIO SPECIALISTICO ALLA "SAN MICHELE"
Data: Mercoledì, 11 febbraio @ 17:30:24 CET
Argomento: Medicina




L’ipertensione minaccia la salute del cuore, ma va curata nella sua globalità e soprattutto dedicandosi alla prevenzione delle sue complicanze. A questo mira l’“Ambulatorio per la diagnosi e cura dell'ipertensione arteriosa”, istituito nell'ambito del Dipartimento di Cardiologia e Cardiochirurgia della Casa di Cura "S.Michele" di Maddaloni (CE). “È un ambulatorio iperspecialistico – spiega il dr. Gennaro Ratti, specialista in Cardiologia e dottore di ricerca in Fisiopatologia e Clinica dell'apparato cardiovascolare – dedicato alla diagnosi e al trattamento della patologia ipertensiva, del danno d'organo ed alla prevenzione primaria e secondaria delle sue complicanze, andando dall'approccio diagnostico all'ipertensione di primo riscontro alla valutazione della ipertensione ‘resistente’”. Non ci si limita tuttavia, alla sola riduzione dei valori pressori, ma anche alla correzione dei principali fattori di rischio ed alla valutazione del rischio cardiovascolare globale, secondo una visione olistica del paziente iperteso: “All'inquadramento e nei controlli successivi – continua Ratti – sono praticati visita medica, ECG, tests psicometrici di semplice impiego, questionario per la valutazione della Qualità della Vita, calcolo del rischio cardiovascolare globale, indicazioni per la correzione delle abitudini alimentari, consigli per abolizione del fumo, ed infine, istruzioni sulla gestione e sul controllo domiciliare della pressione arteriosa. Tutto questo serve a meglio definire lo schema terapeutico ottimale per ogni tipo paziente. Vengono forniti opuscoli informativi che il paziente leggerà con calma presso il proprio domicilio. Sono poi consigliati, se necessari, approfondimenti diagnostici tesi a valutare le forme secondarie ad altre patologie e le eventuali complicanze della patologia ipertensiva”. Esistono due tipi di prevenzione: la primaria, volta a prevenire le complicanze dell'ipertensione, e quella secondaria volta invece a fornire la massima protezione a un paziente che, essendo già andato incontro a un evento, è per definizione ad alto rischio di eventi ulteriori. “Prevenire sembra facile, come recita un vecchio adagio televisivo, ma è necessario vincere una serie di difficoltà. Una di queste è certamente, sensibilizzare il paziente. Quest'ultimo infatti, senza disturbi, deve trovare il tempo per praticare controlli ed esami. Bisogna spiegare che non si sta perdendo tempo, ma lo si sta guadagnando. Studi personali – conclude il dr. Ratti – hanno dimostrato come la presenza di valori di pressione arteriosa più alti della norma, in alcuni casi (ancora troppi), non viene percepito come una patologia degna di nota. Ma questo non è l'unico problema. Anche chi ne ha coscienza spesso non fa terapia e se la fa, la pratica in maniera discontinua, e senza i necessari controlli periodici. Queste è una frequente causa di insuccesso nella prevenzione e nella gestione clinica del soggetto iperteso”.





Questo Articolo proviene da Casertasette
https://lnx.casertasette.com

L'URL per questa storia è:
https://lnx.casertasette.com/modules.php?name=News&file=article&sid=1418