MARCIANISE E SAN CIPRIANO: I DUE SINDACI D'ACCORDO SU INOPPORTUNITA' CDM
Data: Mercoledì, 19 marzo @ 21:15:14 CET
Argomento: Cronaca




SAN CIPRIANO D'AVERSA (Caserta) - ''Con il provvedimento di oggi è stato interrotto un percorso di legalità che nessuna delle precedenti amministrazioni si era sognata di fare". Così il sindaco di San Cipriano d'Aversa, Enrico Martinelli, commenta la notizia dello scioglimento del Consiglio comunale del comune casertano ad opera del Consiglio dei ministri. "Questa amministrazione - spiega il sindaco di Forza Italia eletto a capo di una lista civica di centrodestra - ha posto in essere atti di grande valenza contro la criminalità organizzata. San Cipriano, infatti, è tra i pochi comuni del Casertano ad aver riutilizzato per fini sociali diversi beni confiscati alla camorra; si è proceduto anche a sgombrare da due beni confiscati le famiglie di due pregiudicati di camorra che erano lì da anni. E' noto tra l'altro che per questo mio mio impegno è stata disposta dalle autorità competenti nei miei confronti la vigilanza dinamica per obiettivo sensibile". "Il provvedimento del ministro dell'Interno, poi - prosegue il sindaco - così come quello conseguente del governo Prodi, cade in aperta campagna elettorale e pertanto in un clima particolarmente strumentalizzabile. La cosa strana poi - osserva Martinelli - è che tale notizia era stata anticipata e data per certa già da quindici giorni dalla stampa e da alcuni avversari politici che conoscevano evidentemente le decisioni in anticipo". "Aspetteremo - conclude Martinelli - le motivazioni che hanno portato alla decisione con la consapevolezza di avere agito nella legalità dopodiché esprimeremo eventualmente un nostro giudizio sull'operato della commissione d'accesso confidando nella magistratura. Chi canta vittoria oggi dimentica le conseguenze negative d'immagine a danno del paese tutto, già fortemente martoriato, ed è soprattutto per questo che sono profondamente dispiaciuto".

Marcianise: sindaco amareggiato

Lo scioglimento del Consiglio comunale, anche se ampiamente annunciato dalla stampa, suscita comunque profonda amarezza". Così il sindaco di Marcianise Filippo Fecondo commenta la decisione del governo, che definisce "inopportuna in campagna elettorale". Il provvedimento, aggiunge il sindaco di Marcianise, "é la conseguenza di una istruttoria lunga e laboriosa prodotta dalla Commissione di Accesso, nominata il 23 novembre del 2006, appena sei mesi dopo le elezioni amministrative, dall'allora prefetto Maria Elena Stasi". "Dopo l' amarezza - prosegue Fecondo - la serenità di sapere di aver agito sempre con trasparenza e correttezza. Attenderemo di leggere il dispositivo di scioglimento insieme alla relazione della Commissione di accesso per valutare le azioni da intraprendere, nella consapevolezza che la norma alla base dello scioglimento dei Consigli comunali é norma inadeguata e fumosa".

Udc, siamo stati in silenzio

E’ davvero triste l’epilogo di questa consiliatura. Un provvedimento, quale quello appena approvato dal Consiglio dei Ministri, che getta una cupa ombra sull’intera città e su una classe di amministratori che non ci ha mai visti contigui ma fermi oppositori per le scelte ed un modo arrogante di gestire la cosa pubblica. Abbiamo lamentato sempre lo scarso rispetto per la funzione di consigliere comunale e per le minoranze, la protervia nel gestire il rapporto con queste, la chiusura nei confronti delle istanze e delle proposte che pure con forza abbiamo portato all’attenzione del Consiglio, la mancanza, in definitiva, delle più elementari forme di democrazia con l’utilizzo ottuso dei numeri che ad essi davano ragione. Con l’arrivo della Commissione prefettizia ci siamo imposti il più assoluto riserbo, rispettoso della città e dell’organo che ha proceduto agli accertamenti mentre dalla stessa maggioranza iniziavano le prese di distanza. Il nostro silenzio sull’argomento, mentre perduravano gli approfondimenti della commissione e le valutazioni del Governo centrale, strideva sicuramente con la bieca strumentalizzazione che la sinistra cittadina aveva operato in campagna elettorale sulla triste scelta del coprifuoco durante la giunta Foglia. Il nostro atteggiamento è stato responsabile, non dettato da scelta di parte e mai abbiamo avuto l’istinto di toglierci il sassolino dalla scarpa. Abbiamo deciso di lasciare la parola a chi poteva avere contezza degli atti considerato che a noi ci è stato spesso inibito di averne addirittura visione da parte della amministrazione con il supporto di una dirigenza servile ed a tratti connivente. Il Comune era cosa loro. Oggi non siamo per nulla felici per quello che è toccato a Marcianise poiché questa esperienza settennale è quanto di peggio ci è stato dato da vivere. Il nostro è un giudizio politico, di distanza e di condanna per come il centrosinistra ha inteso amministrare la cosa pubblica. I prossimi giorni ci daranno la possibilità di valutare anche gli atti ed i fatti che motivano la scelta operata dal Consiglio dei Ministri, che non riteniamo sia formato da scriteriati personaggi, ma tale scelta mortifica sicuramente in maniera ingiusta una società civile che meriterebbe ben altri rappresentanti.
La Sezione UDC di Marcianise (19 marzo 2008-21:15)





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