COME ESSERE INDAGATI PER 8 REATI E NON ESSERE MAI ARRESTATI
Data: Domenica, 02 marzo @ 10:33:21 CET
Argomento: Cronaca


Forse è l'unico caso in Italia che vede una persona indagata per otto reati nell'arco di diverso tempo senza che nessun magistrato ne abbia disposto o chiesto l'arresto. Don Antonio Bassolino, rinviato a giudizio l'altro giorno è accusato di frode in pubbliche forniture; concorso in truffa aggravata; interruzione di pubblico servizio; concorso in violazione delle normative ambientali; abuso d'ufficio; falso. Per reati minori o uno solo di questi otto, sono finiti in carcere - come si legge dalle cronache giudiziarie - centinania e centinaia di persone in Italia. Allora il cittadino comune di domanda...dove sta la spiegazione? Perchè questo trattamento di disparità? La giustizia è uguale per tutti? Chieste a gran voce le dimissioni di Bassolino, da Di Pietro al Pdl, il Governatore fa sapere che non lo farà. E rischia anche di essere votata la sinistra, nonostante Bassolino e tanta immondizia in strada



NAPOLI (Fulvio Bufi dal Corriere della Sera del 1° Marzo 2008) - Il governatore Antonio Bassolino sarà processato per irregolarità nella gestione del ciclo dei rifiuti in Campania. In pratica dovrà rispondere in tribunale dell'emergenza in cui versa la regione. Non l'emergenza attuale, però, o almeno non direttamente quella. Piuttosto l'emergenza cresciuta negli anni, quella che si è gonfiata per le cose non fatte: la raccolta differenziata, la messa a norma degli impianti per la realizzazione del combustibile da rifiuti (cdr), la costruzione del termovalorizzatore di Acerra. E per le quali Bassolino non avrebbe esercitato il suo dovere di controllo quando era commissario straordinario per l'emergenza, dal maggio del 2000 al febbraio del 2004. Il giudice dell'udienza preliminare Marcello Piscopo, accogliendo la richiesta dei pm Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo, ieri ha rinviato a giudizio, insieme con Bassolino, altre ventisette persone, tra le quali gli ex vertici di Impregilo — la società che nel 2000 si aggiudicò l'appalto per l'intero ciclo di smaltimento dei rifiuti — Pier Giorgio Romiti e Paolo Romiti, l'ex vicecommissario Raffaele Vanoli e l'ex subcommissario Giulio Facchi. Molte le accuse: truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato, frode in pubbliche forniture, interruzione di pubblico servizio, abuso d'ufficio, falso ideologico. Otto i capi d'imputazione per il governatore. Mai gli viene contestato di aver agito per procurarsi un vantaggio economico, quanto piuttosto per coprire le presunte inadempienze del consorzio di imprese che faceva capo a Impregilo. Il piano prevedeva un ciclo integrato per annullare il ricorso alle discariche: realizzazione di combustibile da rifiuti per alimentare il termovalorizzatore e produrre energia. Ma non fu mai realizzato: gli impianti di cdr non producevano combustibile ma si limitavano a triturare e impacchettare l'immondizia. L'inceneritore non ha ancora visto la luce, e comunque non potrebbe mai bruciare quei rifiuti, che vengono chiamati ecoballe, ma in realtà non sono altro che immondizia generica pressata. Il commissario straordinario avrebbe dovuto vigilare e impedire che ciò avvenisse, ma - sostengono i magistrati - non lo ha fatto. Né ha preteso, così come previsto dal contratto, che Impregilo, in ritardo con la realizzazione del piano, smaltisse l'immondizia a proprie spese. E in ogni caso, è sempre la tesi dell'accusa, chi si occupava di emergenza rifiuti doveva sapere che quegli impianti non erano a norma e quindi che il piano non era realizzabile. I difensori di Bassolino, gli avvocati Giuseppe Fusco e Massimo Krogh, già una settimana fa hanno definito questo «un processo politico», e ora, mentre Bassolino preferisce tacere, tocca a loro commentare la decisione del gup. «Non ci sorprende — dicono —. Del resto lo svolgimento dell'udienza è apparso come un formale passaggio di carte e non come una sede di giudizio. Siamo certi che in Tribunale il presidente Bassolino potrà mostrare la totale inconsistenza delle accuse che gli vengono mosse». Il giudizio comunque ci sarà a partire dal 14 maggio prossimo, data fissata per la prima udienza del processo. Nel frattempo arrivano gli attacchi del centrodestra locale. Fini commenta: «Finalmente Bassolino è stato rinviato a giudizio. E questo dimostra che la responsabilità della vicenda campana è della sinistra, non si può dire che sia della politica».

L'inchiesta inizia nel 2003 L'indagine sulle presunte irregolarità nella gestione del ciclo dei rifiuti in Campania è partita nel 2003. Il dibattimento davanti al gup era iniziato nel novembre 2007 I ventotto imputati Sono indagati il presidente della Regione ed ex commissario straordinario Antonio Bassolino; i vertici di Impregilo e altre 25 persone tra funzionari delle aziende del gruppo e tecnici Gli otto capi d'accusa A Bassolino sono contestati 8 reati: frode in pubbliche forniture; concorso in truffa aggravata; interruzione di pubblico servizio; concorso in violazione delle normative ambientali; abuso d'ufficio; falso Dal 14 maggio il processo La richiesta di rinvio a giudizio era stata depositata il 31 luglio scorso. Il processo comincerà il 14 maggio davanti alla quinta sezione del Tribunale di Napoli





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