LOCRI: IL VESCOVO DI CASERTA NOGARO LANCIA MESSAGGIO DALLA CALABRIA
Data: Lunedì, 25 febbraio @ 19:57:27 CET
Argomento: Religione




LOCRI - (Luca Kocci da Adista) - Quattro mesi fa la notizia della ‘promozione’ di mons. Giancarlo Bregantini dalla diocesi di Locri (che ha guidato per 14 anni, dal 1994 al 2007) a quella di Campobasso (v. Adista nn. 79, 82 e 83/07); il prossimo 1.mo marzo una grande iniziativa pubblica, a Locri, per ribadire che, nonostante il "vuoto" lasciato dal vescovo, nella Locride e in Calabria insieme si può "vincere" contro l’illegalità diffusa e i poteri politico-mafiosi. L’hanno lanciata alla fine di novembre, nel silenzio della ‘grande informazione’, il consorzio sociale Goel (la rete di cooperative sociali e di lavoro della Locride, nate anche grazie all’impulso di mons. Bregantini e al sostegno del progetto Policoro della Cei), il consorzio Calabria Welfare (il coordinamento regionale della cooperazione sociale) e Comunità libere (la rete calabrese di resistenza nonviolenta ai poteri antidemocratici e violenti, v. Adista n. 51/06), con un obiettivo ambizioso: costruire "un’alleanza contro la ‘ndrangheta e le massonerie deviate, per la democrazia e il bene comune". La partenza di mons. Bregantini – si legge nell’appello che ‘convoca’ i cittadini e le associazioni a Locri per il primo marzo – ci impegna a realizzare il "sogno" e il "progetto" di "poter cambiare la nostra terra. Non vogliamo fermarci. Dobbiamo continuare! Lo dobbiamo alla nostra gente: che troppe volte ha assaporato l'amarezza della disillusione, cadendo vittima di quella mentalità del ‘destino’ che tanto abbiamo combattuto in questi anni. Lo dobbiamo all'Italia intera, che è ormai contagiata - da nord a sud - dall'espansione strisciante delle mafie e dei poteri occulti, veri e propri tumori della democrazia e del bene comune: assumono decisioni pubbliche in luoghi privati, trasformano la politica in ‘Borsa’ degli interessi individuali, ledono la concorrenza e il libero accesso ai mercati, si impadroniscono dei ‘beni pubblici’ sottraendoli alla collettività, emarginano chi non conta nulla e non ha potere da scambiare. Il nostro impegno per il cambiamento ci ha procurato attacchi, attentati, intimidazioni, campagne diffamatorie, tentativi più o meno velati di delegittimazione. La partenza di mons. Bregantini ci esporrà ancora di più a questi rischi". Eppure, prosegue il documento, "tutto ciò non ci spaventa" e non intendiamo arretrare "di un solo millimetro". Ma non possiamo "farcela da soli. Abbiamo bisogno che il vuoto lasciato da mons. Bregantini sia colmato da una grande ‘alleanza’ di soggetti che hanno a cuore i nostri obiettivi. Non per spirito di solidarietà, ma perché riconoscono che è una battaglia che riguarda tutti: se perderemo noi perderà tutto il Paese. Se invece vinceremo in Calabria, allora vorrà dire che è possibile un'Italia più giusta". Numerosissime le adesioni da parte di associazioni e singoli cittadini (v. notizia successiva). Sul fronte ecclesiastico, da rilevare che la Conferenza episcopale calabra ha espresso "vicinanza e solidarietà" per l’iniziativa. E il vescovo di Caserta, mons. Raffaele Nogaro, ha indirizzato alle cooperative del consorzio Goel una lunga lettera di sostegno e di incoraggiamento. "La mancanza di opportunità lavorative - scrive mons. Nogaro - costringe molti giovani, con non poche sofferenze, ad emigrare impoverendo ancora di più il Meridione. Di fronte a questa gravissima situazione voi avete deciso di resistere, e la scelta che avete compiuto di creare opportunità lavorative nella vostra terra – in qualche caso proprio su terreni confiscati ai mafiosi e restituiti alla società perché tornassero ad essere cosa pubblica – è una vera scelta di liberazione, che contribuisce non solo a far rinascere i territori ma restituisce dignità e speranza a tanti giovani che potrebbero essere tentati dalle illusioni della criminalità". Prosegue Nogaro: "Personalmente, e in quanto vescovo della diocesi di Caserta – territorio altrettanto devastato dalla presenza invasiva della criminalità e soprattutto da una cattiva politica talvolta collusa con la criminalità e sempre più di frequente promotrice di attività illegali attraverso la prassi della raccomandazione e della gestione privata e partitica degli incarichi pubblici – vi esprimo la mia più convinta solidarietà e vicinanza per le gravi difficoltà che state vivendo anche a causa della moltiplicazione delle intimidazioni alle vostre aziende cooperative e del trasferimento del carissimo padre vescovo Giancarlo Bregantini che so quanto vi ha sostenuto durante il vostro cammino di liberazione". Per questo, conclude, "vi invito a non farvi sopraffare dalla paura e dalla paura della solitudine, proseguite con forza il percorso di trasformazione e speranza che avete iniziato, lo dovete a voi stessi, alle vostre famiglie e ai tanti per i quali siete divenuti riferimento". (25 febbraio 2008-19:56)





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