MONDRAGONE:3 ORDINANZE PER CAMORRA, COINVOLTO TITOLARE DIANA GAS
Data: Venerdì, 01 febbraio @ 16:46:14 CET
Argomento: Cronaca




MONDRAGONE (Caserta) - La Guardia di Finanza ha eseguito oggi nuove ordinanze cautelari nei confronti di persone, in carcere o agli arresti domiciliari, nel prosieguo delle indagini relative all'infiltrazioni camorristiche nella societa Eco Quattro S.p.A, che opera nel settore rifiuti. Si tratta di una indagine in cui risultano coinvolti i vertici del clan dei Casalesi e dei La Torre. I nuovi provvedimenti si riferiscono ad estorsioni e a tentate estorsioni scoperte dalla Guardia di Finanza e nelle quali risulterebbero coinvolti Giuseppe Diana e Gennaro Sorrentino. Giuseppe Diana, titolare della Diana Gas che grazie alle organizzazioni camorristiche era riuscito a monopolizzare la commercializzazione del gas in provincia di Caserta: Diana è già destinatario di precedenti provvedimenti restrittivi e di sequestri di società che gestiva. Gli investigatori lo hanno definito il "professionista" del riciclaggio dei proventi criminali realizzati da alcune famiglie del clan dei Casalesi. Assieme ai boss delle due organizzazioni camorristiche casertane, sono indagati nell'inchiesta Giuseppe Valente, presidente dello stesso Consorzio di rifiuti, Claudio de Biasio, ex direttore del consorzio che ha anche ricoperto incarichi nel Commissariato di Governo per l'emergenza rifiuti in Campania, Raffaele Chianese, ex vice sindaco di Mondragone,; gli imprenditori Gennaro Sorrentino e Giuseppe Diana, Maria D'Agostino, ex consigliere comunale di Mondragone. Nell'ambito delle indagini sono stati sequestrati alcuni milioni di euro, nonché immobili, quote sociali e complessi residenziali per oltre 10 milioni di euro. La DDA ha emesso anche 49 avvisi di conclusioni di indagini preliminari, tra l'altro, per corruzione, truffa ai danni dello Stato, favoreggiamento, voto di scambio, abuso d'ufficio, concorso esterno in associazione mafiosa e turbativa d'asta. Nell'indagine e coinvolto anche il sindaco di Mondragone, Ugo Conte, dimessosi ieri dalla carica proprio per questa vicenda giudiziaria, nella quale dovrà rispondere però soltanto di avere favorito alcune assunzioni clientelari in cambio di sostegno alla giunta. (1° febraio 2008-16:45)





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