CASSA EDILE DI CASERTA: UFFICI CHIUSI PER CAUSA RIFIUTI
Data: Mercoledì, 30 gennaio @ 16:57:42 CET
Argomento: Ambiente




CASERTA - Causa rifiuti gli uffici restano chiusi e tute le attività sospese. Il cartello campeggerà in bella evidenza, da domani mattina, sul cancello d’ingresso agli uffici di Cassa edile della provincia di Caserta, Formedil Centro Edile, Comitato paritetico territoriale e Associazione Prevenzione e sicurezza edile, a Macerata Campania. La decisione di mettere in libertà gli oltre 50 dipendenti degli enti di previdenza dei lavoratori edili è stata, infatti, adottata dai rispettivi presidenti perdurando, per così dire, un insostenibile, nauseabondo e ormai insormontabile ostacolo. Vale a dire, un ammasso di rifiuti che, in questi ultimi tempi, più che di un incivile sversamento lungo via Martiri di Cefalonia (strada comunale ricadente nei comuni di Macerata Campania e Casapulla), ha assunto le sembianze di una vera e propria discarica abusiva. Cumulo d’immondizia, è appena il caso di sottolineare, che è andato di giorno in giorno ingrossando, al punto da impedire ai dipendenti non solo di lavorare in serena salubrità, ma addirittura di raggiungere gli uffici. Da qui la decisione di chiudere i cancelli e di sospendere l’attività lavorativa. Non senza, ovviamente, aver prima esperito una lunga teoria di solleciti alle autorità competenti (sindaci di Casapulla, Macerata Campania, Prefetto, Stazione dei Carabinieri, Amministrazione provinciale e Azienda sanitaria territorialmente competente) che non ha sortito risultati. Sicché, come detto, il presidente della Cassa Edile della provincia di Caserta, Antonio Farina, unitamente ai rappresentanti degli enti richiami, s’è visto costretto a dare il formale preavviso di cinque prima di passare a vie di fatto. E cioè, “in ossequio alla normativa vigente (artt. 3 e 4 Dlgs 626/94) siamo costretti a mettere in libertà le maestranze e a sospendere tutte le attività con rilevanza esterna”. Decisione tutt’altro che inaspettata, dunque. “Facendo seguito alle precedenti note – hanno scritto infatti nei giorni scorsi, ciascuno dal suo canto, i presidenti e i direttori delle strutture – anche in seguito a diffide ricevute dalla rappresentanze sindacali aziendali, si diffidano i sindaci dei comuni in indirizzo a mettere in atto tutte le iniziative volte a garantire la tutela e la sicurezza della salute dei dipendenti dei nostri uffici, visto l’aggravarsi e il procrastinarsi della situazione igienico sanitaria dovuta all’accumulo continuo di rifiuti, addirittura di carcasse di animali morti e fusti di materiale non identificato sulla strada antistante l’ingresso degli uffici degli Enti Cassa edile, Centro formazione Maestranze edili, Comitato paritetico territoriale e Associazione rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza territoriale”. Ovviamente, alla decisione di mettere in “ferie forzate” i dipendenti, non potrà non seguire l’individuazione della responsabilità conseguente ai danni causati da questo drastico provvedimento. Nella raccomandata di messa in mora dei sindaci, infatti, i responsabili degli enti previdenziali e paritetici dei lavoratori edili hanno scritto: “Perdurando questo stato di cose ci vedremo, nostro malgrado, ad intraprendere nei vostri confronti tutte le azioni, sia di carattere amministrativo che legale, a tutela della salute dei lavoratori, nonché del costo del personale (oltre 50 unità) sospeso dall’attività lavorativa”. (30 gennaio 2008-16:57)





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