EMERGENZA RIFIUTI: L'UNIONE EUROPEA BACCHETTA L'ITALIA PER IL CASO CASERTA
Data: Mercoledì, 02 gennaio @ 22:23:02 CET
Argomento: Ambiente




Lo scorso 27 giugno la Commissione europea aveva avviato una procedura di infrazione contro l'Italia inviando a Roma una lettera dimessa in mora, primo passo del procedimento, in cui si chiedevano informazioni alle autorita' su eventuali provvedimenti. La direttiva quadro sui rifiuti n.12 del 2006, ricordava Bruxelles, impone a tutti gli Stati membri di prendere "tutte le misure necessarie per impedire che i rifiuti vengano abbandonati, riversati o smaltiti in modo incontrollato" in modo che questi vengano smaltiti "senza creare pericoli per la salute o danno all'ambiente". La Commissione europea, aveva scritto Dimas, "e' del parere che l'Italia sia venuta meno agli obblighi della direttiva perche' non ha creato una rete di impianti di smaltimento idonea ad assicurare un elevato livello di protezione dell'ambiente e della salute in Campania". Inoltre, nella stessa comunicazione si ricordava le gia' "gravi lacune" a livello di raccolta dei rifiuti comunali e nella lotta allo smaltimento illegale, anche nelle aree urbane". In quell'occasione la Commissione europea aveva anche citato uno studio recente dell'Organizzazione mondiale della Sanita' da cui risultava che a Napoli e Caserta sono aumentati i tassi di mortalita' in prossimita' delle discariche. "Abbiamo visto tutti alla televisione immagini scioccanti di mucchi di immondizie che marciscono nelle strade della Campania e cittadini esasperati che incendiano i rifiuti", aveva dichiarato Dimas a giugno, "alle autorita' italiane chiedo di agire prontamente per rimettere in efficienza gli impianti di gestione dei rifiuti in Campania e fare in modo che i rifiuti siano raccolti e smaltiti senza pericolo per la salute umana e per l'ambiente, come prescrive la normativa europea". Vista l'urgenza della situazione la Commissione europea aveva dato all'Italia un mese per rispondere alla lettera di messa in mora, invece dei consueti due mesi, e a giugno si e' tenuto un incontro tra i rappresentanti delle autorita' italiane e i funzionari della Commissione che hanno ricevuto le informazioni sulla vicenda. "Ora stiamo ancora valutano le informazioni", ha riferito la portavoce, ma se la Commissione continuera' a ritenere inadempienti le autorita' italiane il caso passera' ai giudici della Corte di giustizia europea che potrebbero imporre delle multe salate. (2 gennaio 2008-22:22)





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