DROGA SULL'ASSE ITALIA-SPAGNA: ALTRI 13 ARRESTI TRA ABRUZZO E CAMPANIA
Data: Martedė, 27 novembre @ 13:48:55 CET
Argomento: Cronaca




Tredici persone arrestate, due ricercate, altre 15 denunciate, e 44 chilogrammi di cocaina, del valore di 3,5 milioni di euro, sequestrati: č il bilancio dell'operazione antidroga "Travel shop", compiuta dalla Squadra Mobile dell'Aquila, che ha stroncato un traffico internazionale di cocaina e hascisc tra la Spagna e l'Italia, in particolare Abruzzo, Lazio e Campania. L'operazione - coordinata della Direzione centrale Anticrimine del Ministero dell'Interno, in collaborazione con le Squadre Mobili di Roma, Napoli e Latina - č la diretta conseguenza di un monitoraggio partito tre anni fa su disposizione della Direzione distrettuale Antimafia dell'Aquila, per verificare le infiltrazioni malavitose soprattutto nel territorio marsicano, in seguito all'arrivo di droga proveniente da fuori regione. Secondo gli investigatori i due organizzatori principali del traffico erano Eugenio Guardascione, 43 anni, napoletano, pregiudicato legato alla camorra e Mario Bartoli, romano di 62 anni, titolare della ditta di autotrasporti 'Bartoli Trans'. La banda organizzava viaggi di autotrasporto di carne, pesce, frutta e verdura, trasportando la droga - proveniente dal canale sudamericano - dalla Spagna. I 44 chili di cocaina sono stati intercettati ad Aix en Provence (Francia), in un camion della 'Bartoli Trans' dotato di celle frigorifere con doppio fondo. In precedenza, con operazioni a pių riprese erano stati sequestrati altri 20 chili di cocaina. I viaggi compiuti, secondo il capo della Squadra Mobile dell'Aquila, Salvatore Gava, sono stati almeno tre. L'organizzazione criminale era molto attenta ad utilizzare il telefono e come base operativa per smistare la droga utilizzava il ristorante 'La Vigna' di San Cesareo (Roma), messo a disposizione dal proprietario, Mauro Mastrofini, romano di 49 anni. Guardascione, Bartoli e Mastrofini sono accusati di associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di stupefacenti. Gli altri arrestati agivano da fiancheggiatori organizzando delle vere e proprie staffette al fine di evitare i posti di blocco delle forze dell'ordine: a tale proposito, ad ogni viaggio, gli indagati utilizzavano schede telefoniche che poi venivano buttate, proprio per evitare le intercettazioni. (27 novembre 2007-13:48)





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