INFORMAZIONE A CASERTA,OPERAZIONE EDITORIALE DIETRO CHIUSURA GIORNALE PICCIRILLO
Data: Mercoledì, 14 novembre @ 18:06:13 CET Argomento: Giornali e Giornalisti
CASERTA - Quaranta persone, tra le quali diversi disoccupati con figli, cacciate via
in tronco e senza spiegazioni plausibili. E senza umanità alcuna. Tra esse
ci sono molti collaboratori e veri e propri redattori di pagine che da sette
anni lavoravano alacremente. In tutto questo l'affossamento della sua
creatura, "Il Giornale di Caserta", durato sette anni, che proprio
nell'ultimo periodo si stava imponendo in modo autorevole tra le istituzioni
e tra i lettori della provincia, non tanto nel numero di copie vendute
quanto per la qualità del prodotto. In queste brevi considerazioni si
racchiude, in pratica, il provvedimento, per molti scellerato ed
incomprensibile, dell'editore Pasquale Piccirillo che ha deciso di chiudere
il Giornale di Caserta; secondo quanto si apprende sarà per l'ultima volta
in edicola il 30 novembre per lasciare spazio ad un altro improbabile
progetto che si chiamerebbe "Buongiorno Caserta", composto da due giornali
in uno, in un format cosiddetto apanino: una prima parte con pochissime
pagine di Caserta (impensabile poter competere con gli altri quotidiani di
Terra di Lavoro a queste condizioni visto il mercato già saturo) ed una
seconda parte a carattere regionale. Un'altra novità clamorosa: Giuseppe
Venditto viene sostituito come direttore responsabile da Franco Genzale, ex
vertice della redazione avellinese del Mattino e tuttora direttore del
Buongiorno Irpinia, sempre edito da Piccirillo. Da quanto si apprende nel
nuovo progetto ci saranno solo giornalisti tuttora sotto contratto, per gli
altri, cioè tutti i collaboratori e i redattori esterni, non ci sono
alternative: tutti "mandati in strada". Da quel che si apprende la tensione
è alta nella redazione del giornale di via Vivaldi; sono amareggiati
soprattutto coloro (basti pensare ai numerosi collaboratori dello sport) che
per sette anni, dalla nascita del quotidiano, hanno prestato la loro opera
continuamente e con grande impegno (malpagati e spesso mortificati nella
dignità personale e professionale) per la testata di Piccirillo, che,
evidentemente, ha pensato bene di ripagare questo lavoro scrupoloso di circa
40 persone cacciandole senza neppure un preavviso, con una semplice
comunicazione dei vertici amministrativi e con la firma di una sorta di
documento di liberatoria. "Ci rivolgeremo all'Assostampa di Napoli e
all'Ordine dei Giornalisti per tutelarci e salvaguardare il posto di
lavoro", fanno sapere alcuni dei collaboratori e dei redattori esterni
cacciati, che a quanto pare sarebbero pronti a coalizzarsi per una vertenza
comune contro Piccirillo. Muore una testata comunque prestigiosa per
lasciare spazio ad un progetto forse senza futuro. Questo, secondo quanto si
apprende, sarebbe alla base della tensione esistente in questi giorni nel
"Giornale di Caserta". Neppure l'editore del Corriere di Caserta Maurizio
Clemente, in passato arrestato per estorsione a mezzo stampa, ha mai
licenziato quaranta persone contemporaneamente. "Solo Piccirillo poteva
superare Clemente nelle esagerazioni- dicono alcuni collaboratori del
Giornale di Caserta cacciati - un'epurazione di massa che solo lui poteva
fare come ha già fatto talune volte in un passato anche recente". Del resto,
Pasquale Piccirillo, è stato sempre l'uomo dei mille cambiamenti e dei mille
ripensamenti: appena 10 mesi fa ci fu l'ennesima rivoluzione della serie con
la "scopiazzatura" dei master di pagina del Mattino; oggi un altro radicale
e scellerato cambiamento di fronte. Ai collaboratori e ai redattori esterni
cacciati va la nostra soliedarietà e quella, si pensa, di altri. Per il resto cosa
dire: "Addio Giornale di Caserta, Buonanotte Caserta altro che Buongiorno". (14 novembre 2007-18:05)
|
|