*GIORNALISTI: QUANDO ENZO BIAGI INSULTO' LA MEMORIA DI UN COLLEGA*
Data: Martedì, 13 novembre @ 13:00:43 CET
Argomento: Giornali e Giornalisti


Abc Flash - Parigi - Stefano Surace

Surace su Enzo Biagi : «Parce Sepulto»



Anche se Biagi insultò la memoria di uno dei più valorosi giornalisi italiani, Gaetano Baldacci




Ci siamo chiesti, non a caso, se Stefano Surace si univa alla valanga di elogi che hanno accompagnato il trapasso di Enzo Biagi.



In effetti Surace è stato da anni molto severo nei suoi confronti.



Gli rimproverava innanzitutto di aver insultato vilmente Gaetano Baldacci, uno dei più valorosi giornalisti italiani, dopo che questi era morto, non avendo mai osato farlo quando era vivo.

“Il mercenario Maramaldo – scrisse Surace - passò alla storia come un cialtrone per aver pugnalato un uomo (quasi) morto. Enzo Biagi invece, cialtrone e mezzo, si è dato a pugnalare un uomo già morto”.

Al che il Biagi, inviperito, si diede a minacciargli una gran querela, che però non trovò il coraggio di fare.

E dopo non molto tempo smise di pontificare dalla RAI.

RAI che poi non gli ridiede più « Il Fatto », neanche quando Berlusconi, il cosiddetto « bulgaro », non era più capo del governo… Mancata restituzione che gli fece una gran rabbia, espressa anche a conclusione di un suo recentissimo libro.

Agli antipodi…

Il fatto è che Baldacci era davvero agli antipodi dal Biagi.

Basti dire che Baldacci, allorché era il direttore del « Giorno » - che in sei mesi aveva portato a una tiratura quasi uguale a quella del "Corriere della Sera", che aveva messo quasi un secolo per raggiungerla : coi successivi direttori invece le vendite de "Il Giorno" calarono vertiginosamente – non esitò a dirne quattro ad
Enrico Mattei (all'epoca l'uomo più potente d'Italia, nonché suo datore di lavoro essendo il padrone effettivo del "Giorno") ad andarsene sbattendo la porta e a dirgliene poi altre quattro sui giornali.

Biagi invece si era specializzato nell’incensare sistematicamente i potenti ; non mancando, quando capitava, di svilleneggiare i "poveracci", quelli com'era lui in origine nel suo paesello nativo dell'appennito tosco-emiliano, dove gli abitanti riuscivano in qualche modo a sfamarsi ingerendo polenta e castagne tutto l'anno, quando potevano.

Si diede dunque alle interviste in cui osannava a più non posso una serie di personaggi purchè rigorosamente ricchi e potenti, addirittura con dei libri quanto mai incensatori, uno per ciascuno di essi.

Di conseguenza quelli che proprio non sopportava erano i giornalisti che, invece di scodinzolare coi potenti, si occupavano dei loro intrallazzi. Facendo dunque il loro dovere, e pagandone pesantemente le conseguenze.

Mentre Biagi restava invece sempre a galla. « Come gli escrementi » scrisse Surace.

« E' anche grazie a tipi come Biagi » aggiunse « che se la prendono coi colleghi che fanno il loro dovere, se certi farabutti possono imperversare indisturbati da tanti anni in Italia ».

Bene, visto tutto ciò, abbiamo voluto chiedere ora a Surace, da Parigi, se si univa alla valanga di elogi che hanno accompagnato il trapasso di Enzo Biagi.



« Ho troppo rispetto per la morte » ci ha dichiarato « Dirò dunque solo ‘parce sepulto’ ».


Mica male come fair play, da parte di una “penna al vetriolo” come Surace…



Sarà perché è un grande maestro, oltre che di giornalismo (vero) anche di arti marziali ?

(13 novembre 2007-13:00)





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